Le start up nella finale del talent scout per l’innovazione energetica

  • 21 Febbraio 2014

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La finale del talent scout - il TechGarage - si è tenuta oggi a Terni. Nel corso della giornata le 15 start up finaliste hanno presentato i loro progetti ad una platea di imprenditori, venture capitalist, operatori di istituti finanziari e di fondi di seed, amministratori pubblici e docenti universitari. Ecco le idee.

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C’è la start up per mettere in comune le micro-reti energetiche sul territorio e quella per l’albergo futurista pensato come un cubo di Rubik, nel segno della domotica e dell’autosufficienza; c’è l’app per prenotare sul proprio territorio le soste e le ricariche per i veicoli elettrici e il sistema informatico per il controllo e la gestione dei carichi elettrici e termici e l’ottimizzazione dei consumi. E ancora, il progetto di micro e nano generatori in grado di sostituire le batterie dei dispositivi mobili, perché capaci di trasformare le vibrazioni in energia elettrica, oppure il programma di fedeltà green per valorizzare i comportamenti virtuosi in termini d’impatto ambientale delle aziende e trasformarli in moneta virtuale.

Sono queste alcune delle quindici start up (l’elenco completo) selezionate nel corso del Digital Energy Tour, l’iniziativa promossa da Legambiente, GSE e Sviluppumbria per scovare in giro per l’Italia idee e progetti su smart grid e efficienza energetica.

La finale dell’originale talent scout – il TechGarage – si è tenuta oggi a Terni, presso il CAOS, Centro Arti e Opificio, nel corso della quale le 15 start up finaliste hanno presentato i loro progetti ad una platea di imprenditori, venture capitalist, operatori di istituti finanziari e di fondi di seed, amministratori pubblici e docenti universitari.

Il percorso di Digital Energy è iniziato nello scorso mese di ottobre con il tour del Barcamper, la mini-carovana che ha attraversato tutta la Penisola alla ricerca di oltre 150 idee da trasformare in start up. Da queste sono stati selezionati 20 progetti sviluppati da un panel di esperti durante la TechWeek che si è tenuta dal 27 al 31 gennaio scorso, una settimana di tutoraggio e lavoro durante la quale i candidati hanno imparato, fra le altre cose, a predisporre un efficace business plan da presentare alla comunità finanziaria. Obiettivo del progetto Digital Energy è infatti la creazione di imprese, aiutando lo sviluppo delle idee più innovative per la produzione, la gestione, l’accumulo e la distribuzione efficiente dell’energia.

Il progetto Digital Energy ha avuto fra i destinatari ricercatori universitari, piccole e medie aziende che si muovono nel campo dell’innovazione. La rivoluzione in corso in campo energetico avrà infatti una nuova frontiera proprio nell’integrazione tra informatica, nuove tecnologie rinnovabili ed efficienti, gestioni delle reti. Uno scenario energetico fatto da una costellazione di produttori-consumatori (prosumer) che si producono energia da soli e in parte la vendono alla rete: per questo servono non sono solo le smart grid, le reti intelligenti, ma anche gli strumenti di previsione e comunicazione, le smart house e le smart city: in altre parole, la Digital Energy.

“Il futuro dell’energia è in una generazione efficiente, rinnovabile e distribuita”, spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. “Ma per rendere possibile la gestione di un modello diverso da quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi, abbiamo bisogno di ricerca e di nuove idee. Digital Energy è stata pensata come occasione per aiutare a sviluppare nuovi progetti di ricerca e trasformarli in sperimentazioni e brevetti in un campo. Le tante interessanti idee e proposte presentate dimostrano quanto in Italia vi siano tutte le condizioni per dare un futuro a questo nuovo scenario energetico”.

“Se è vero che in Italia ci sono grandi operatori in grado di offrire soluzioni tecnologiche sulle quali l’Italia ha un primato assoluto – ha dichiarato Nando Pasquali, Presidente e Amministratore delegato del Gestore dei Servizi energetici – è vero anche che la maggior parte degli impianti a fonti rinnovabili sono realizzati prevalentemente da PMI che si sono dimostrate portatrici di soluzioni innovative e flessibili. Per questo il GSE ha sostenuto e creduto fermamente in Digital Energy, contribuendo a cercare nuove idee per lo sviluppo di una filiera italiana dell’efficienza energetica”.

“Sviluppare il settore della produzione di energia da fonti rinnovabili – spiega il direttore generale di Sviluppumbria, Mauro Agostini – è per la Regione Umbria un obiettivo primario, in sintonia con la politica di tutela dell’ambiente e la cultura del risparmio energetico: le interessanti idee che abbiamo reclutato durante il tour di Digital Energy ci dicono che siamo in un ambito in fermento, verso il quale poter indirizzare la ricerca e gli investimenti di imprese e che può contribuire al progresso economico e alla creazione di posti di lavoro”.

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