Quanto costa l’energia prodotta da rinnovabili?

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Il fotovoltaico ha visto i prezzi dei moduli ridursi del 60% in due anni e in molte situazioni conviene già rispetto all'energia acquistata dalla rete. Eolico e biomasse in alcune situazioni battono già le centrali a fonti fossili più economiche. Cinque report di IRENA sui costi dell'energia da altrettante fonti rinnovabili.

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Le energie rinnovabili sono sempre più competitive con le fonti fossili e in alcune situazioni le battono già ampiamente. Idroelettrico e biomasse in alcuni casi riescono ad arrivare a un costo del kWh (LCOE) rispettivamente di 0,02 e 0,06 $/kWh, inferiore a quello della centrali a fonti fossili più economiche. L’eolico in Nord America (dove le turbine costano un 40-50% in più che in Cina) produce a 0,04-0,05 $/kWh, battendo le centrali a gas (che tra l’altro là hanno costi molto inferiori che in Italia). Il fotovoltaico resta caro in termini di LCOE (da 0,25 $/kWh in su), nonostante l’impressionante riduzione del prezzo dei moduli di circa il 60% in 2 anni, ma è già competitivo senza incentivi in alcune situazioni, specie laddove non c’è la rete.

Sono queste alcune delle conclusioni principali di cinque studi su altrettante fonti – eolico, fotovoltaico, solare a concetrazione (CSP), idroelettrico e biomasse – presentati nei giorni scorsi ad Abu Dhabi nel corso dell’assemblea della International Renewable Energy Agency (Irena). Cinque report molto interessanti (vedi allegati in fondo) in cui si monitora l’evoluzione dei costi delle varie fonti pulite e si fanno previsioni su come questi potranno evolvere.

Vi si può vedere, per esempio, come siano calati i prezzi delle tecnologie in questi anni. Fotovoltaico in primis: il costo dei moduli è sceso negli ultimi due anni di oltre il 60% e ora si aggira attorno a 1 $/W.

Al momento (dati fine 2011) in Germania il prezzo chiavi in mano di un piccolo impianto residenziale (da 2 a 5 kW) è in media di 3.777 $/kW (3.032 €/kW), in Italia, Portogallo e Spagna la media invece è di 5.787 $/kW (circa 4.650 €/kW). In realtà, rilevazioni di Qualenergia.it risalenti a dicembre 2011 mostrano per l’Italia un costo assai minore: in media sui 3.400 euro/kW, a quella data.

Nel 2011 i costi del kWh (LCOE) da fotovoltaico per gli impianti FV residenziali rilevati vanno da 0,25 a 0,65 $/kWh. Aggiungendo un accumulo si sale a un range di 0,36-0,71 $. Per impianti più grandi con tecnologia a film sottile si arriva a 0,26-0,59 $/kWh. Il solare in molte località è già competitivo con l’energia acquistata dalla rete e dove la rete non c’è è, nella maggior parte dei casi, l’opzione più conveniente.

Difficile prevedere la velocità con cui caleranno ancora i prezzi del FV, ma data l’ottima curva di apprendimento è chiaro che continueranno a scendere: la stima è che il costo dell’impianto installato si riduca di circa un terzo da qui al 2015.

Interessante osservare come, in alcuni Paesi (Spagna e Usa), il termodinamico a concentrazione sia spesso meno costoso in quanto a prezzo per kW installato rispetto al fotovoltaico.

Anche l’eolico sta vedendo calare i prezzi delle tecnologie: i costi per le sole turbine 2011 vanno dai 700 $/kW che si spuntano in Cina ai circa 1.500 $/kW in alcuni Paesi più industrializzati; comprendendo gli altri costi dell’impianto si va dai 1.300 $/kW della Cina ai 2.200 dei Paesi più costosi. Il costo del kWh (nel 2010) varia dagli 0,06 a 0,14 $/kWh. Per l’eolico offhshore i costi del kWh invece vanno da 0,14 a 0,19 $. Per entrambe le tecnologie la stima è che i costi continuino a diminuire del 6-9% al 2015 per quello a terra e dell’8-10% per quello in mare.

Quanto alle biomasse – che presentano una situazione composita comprendendo diverse tecnologie e combustibili – i progetti più competitivi producono al momento elettricità a 0,06 $/kWh (si veda anche l’ultimo report del Politecnico di Milano), mentre l’idroelettrico (che pure comprende una vasta gamma di situazioni) varia da 0,02 a 0,19 $/kWh.

Come fa notare il direttore generale di Irena, Adnan Amin, “il calo nei costi che abbiamo visto mostra che le politiche di supporto alle rinnovabili non sono così costose come sembrerebbe in base a una analisi statica dei costi”. Tutto poi potrebbe essere meno costoso se l’accesso al credito fosse più facile; le analisi di Irena assumono un costo del capitale del 10% ma, sottolinea Amin, “le strategie per ridurre il costo del capitale sono altrettanto importanti (per lo sviluppo delle rinnovabili, ndr) che gli sforzi ingegneristici per ridurre i costi (delle tecnologie, ndr)”.

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