Autorità. Elettricità, ecco il secondo aumento “causa rinnovabili”

  • 30 Aprile 2012

L'annunciata seconda parte dell’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per famiglie e piccole imprese è arrivata. L'adeguamento degli oneri di sistema farà crescere le bollette del 4,3%. Il comunicato dell'Autorità per l'Energia.

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L’annunciata seconda parte dell’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per famiglie e piccole imprese è arrivata. Con la delibera 158/2012/R/com l’Autorità per l’Energia ha adeguato la componente tariffaria a copertura dei costi per gli incentivi diretti a rinnovabili e assimilate (la componente A3), un adeguamento che era stato congelato per un mese per dare un segnale esplicito ai decisori delle politiche energetiche sul peso delle rinnovabili in bolletta.

Dal 1° maggio le condizioni economiche di fornitura dell’elettricità per la famiglia tipo in regime di maggior tutela aumenteranno così del 4,3%. L’elettricità costerà (tasse e oneri compresi) 19,09 centesimi di euro a kWh.

L’adeguamento, sottolinea l’Aeeg (vedi allegato, pdf), conferma le stime dello scorso 30 marzo, quando l’Autorità aveva approvato l’aggiornamento del secondo trimestre per le sole componenti legate a materia prima, tariffe di rete e oneri di dispacciamento (+5,8%), annunciando che a fine aprile si sarebbe appunto reso necessario un ulteriore incremento a copertura della A3 per salvaguardare i diritti acquisiti agli incentivi.

Un consumatore medio, residente, con consumi pari a 2.700 kWh e potenza impegnata di 3 kW, pagherà 21,44 euro in  più all’anno. La sua bolletta sui dodici mesi raggiungerà così 515 euro, suddivisi in questo modo:
– servizi di vendita: 294 euro/anno, pari al 57,1% circa della spesa complessiva;
– servizi di rete: 69 euro/anno, pari al 13,4% circa della spesa complessiva;
– imposte: 68 euro/anno, pari al 13,3% circa della spesa complessiva;
– oneri di sistema: 84 euro/anno, pari al 16,2% circa della spesa complessiva.

Le rinnovabili, fa sapere l’Autorità, pesano sugli oneri di sistema per 67,3 euro l’anno (circa 5,6 €/mese, aggiungiamo noi), l’86,9% della componente A3, un ulteriore 13,1% continua invece ad andare alle cosiddette ‘assimilate’ (per esempio raffinerie o inceneritori che beneficiano dell’incentivo Cip6).

A breve Qualenergia.it ritornerà sulla questione del peso delle rinnovabili in bolletta e di come, giorno dopo giorno, viene comunicato dalle istituzioni, a cominciare dall’Autorità.

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