Nucleare, altro ‘no’ dalle Regioni

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Le Regioni bocciano il decreto sui siti del nucleare, che aveva recepito le indicazioni della Corte costituzionale. Solo in quattro dicono 'sì'. Contrarie anche diverse amministrazioni di centro-destra, il Lazio si astiene.

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Le Regioni bocciano il decreto sui siti del nucleare. Nella Conferenza unificata di ieri la maggioranza ha espresso un parere negativo sul decreto legislativo del governo che riguarda i criteri di localizzazione degli impianti nucleari e dei depositi di rifiuti, corretto dopo i rilievi della Corte costituzionale.

Solo quattro Regioni – Lombardia, Veneto, Piemonte e Campania – hanno espresso parere favorevole, con l’accoglimento di emendamenti già presentati in sede tecnica. Le altre hanno detto no, “in considerazione della perdurante assenza di un tavolo nazionale nel quale esaminare ed eventualmente condividere una comune strategia energetica”, riporta il sito della  Conferenza unificata. A bocciare il provvedimento anche diverse Regioni amministrate dal  centro destra come Molise, Sicilia e Sardegna, mentre  il Lazio, come era avvenuto la volta scorsa si è astenuto.

La versione “correttiva” del decreto bocciata ieri aveva recepito i rilievi della Corte costituzionale (Qualenergia.it, Nucleare, arriva il decreto per semplificare l’individuazione dei siti), prevedendo l’obbligo di un confronto con le singole Regioni dove si intende piazzare un nuovo sito atomico, ma aveva riconfermato il principio del confronto «non vincolante».  Lo stesso decreto dovrebbe essere esaminato in Parlamento la settimana prossima.
 

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