Rinnovabili dove e come. Qualche regola per le Regioni

Le Regioni dovranno fissare le proprie regole per autorizzare e localizzre gli impianti a rinnovabili entro il mese di gennaio secondo, recependo così le linee guida nazionali. Un momento decisivo per lo sviluppo fonti pulite in armonia con il territorio che si dovrà basare su regole certe e procedure trasparenti. I suggerimenti di Legambiente ai governatori italiani.

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Entro gennaio 2011 le Regioni dovranno fissare le proprie regole per integrare gli impianti a fonti rinnovabili nel territorio. Se non lo faranno da febbraio entreranno in vigore automaticamente le Linee guida nazionali, indicazioni generali e non complete, approvate a luglio, dopo un attesa di 79 mesi che ha lasciato a lungo gli operatori del settore in balia di regole disomogenee e contraddittorie (Qualenergia.it, Approvati conto energia 2011 e linee guida rinnovabili). Insomma la partita che si gioca in questi mesi in ogni Regione è decisiva per stabilire come e dove si inseriranno le energie pulite.

Una decisione in cui si dovranno conciliare gli interessi del Paese a raggiungere l’obiettivo europeo del 2020 e sviluppare appieno il potenziale delle rinnovabili, la tutela di paesaggio e territorio e la necessità degli operatori del settore di regole semplici e trasparenti, anche per evitare incertezze e discrezionalità che si traducono in costi economici e che spesso hanno lasciato spazio a corruzione e illegalità. Ecco che allora da associazioni di categoria e ambientalisti arrivano i suggerimenti sulle normative che le regioni dovranno mettere in piedi. A far sentire la sua voce per ora è Legambiente che ha inviato un documento ai presidenti di Regione.

“Le nostre proposte – spiega il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -, vogliono contribuire a costruire un confronto ampio, per condividere una visione di forte sviluppo delle rinnovabili che permetta all’Italia di raggiungere gli obiettivi europei sviluppando filiere produttive capaci di offrire nuove opportunità occupazionali, sostenendo le attività economiche esistenti, puntando ad integrare gli impianti nel paesaggio e nel territorio garantendo trasparenza e legalità”. 

Centrale nel documento di Legambiente per i Governatori regionali è il problema della definizione delle “aree non idonee”. Non si tratta di individuare a priori le aree off-limits, si spiega citando le linee guida nazionali, bensì di identificare “obiettivi di protezione non compatibili con l’insediamento, in determinate aree, di specifiche tipologie e/o dimensioni di impianti, i quali determinerebbero una elevata probabilità di esito negativo delle valutazioni in sede di autorizzazione”.
Fondamentale poi per l’associazione ambientalista che le regole regionali siano costruite con un “criterio di progressività”, in modo da semplificare l’iter per gli impianti di dimensione ridotta e in regime di scambio sul posto.

La proposta di Legambiente (vedi allegato in basso) scende poi nel dettaglio andando a suggerire regole per i vari tipi di impianti. Per il solare, sia termico e fotovoltaico su tetto, ad esempio, occorre semplificare al massimo: “i limiti all’utilizzo del solare devono riguardare esclusivamente edifici vincolati e contesti paesaggistici di particolare pregio e in ogni caso prevedere la possibilità di realizzare impianti, previo parere della Soprintendenza”. Per gli impianti a terra invece la linea è semplificare le procedure per quelli realizzate in aree dismesse o da bonificare, introducendo invece regole chiare per proteggere le aree agricole dal proliferare eccessivo dei pannelli.

E si prosegue così esaminando una ad una le altre fonti rinnovabili e suggerendo le regole, che devono essere tanto più semplici quanto minore il possibile impatto ambientale. Monito finale del documento di Legambiente “che alle Linee Guida si accompagni un’attenzione alla massima trasparenza dei processi e informazione dei cittadini, a garantire in ogni modo la legalità”. Le Regioni si spiega dovrebbero dare notizia di tutte le procedure, norme e vincoli che riguardano i progetti da fonti rinnovabili, lo stato dell’iter per ogni progetto e il quadro delle installazioni nel territorio, attraverso un sito internet adeguatamente aggiornato.

 

 

 

 

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