Il frigo intelligente che raffredda il pianeta

La "smart grid" si fa anche con i frigoriferi, ovviamente "intelligenti". Un progetto pilota di gestione della domanda elettrica in Gran Bretagna: frigoriferi che modulano i consumi in base ai bisogni della rete elettrica. Potrebbero far risparmiare al paese 2 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, oltre ad un milardo di sterline al gestore del sistema elettrico britannico.

ADV
image_pdfimage_print
La “smart grid” passa anche dal frigo. Congelatori e frigoriferi intelligenti che permettono di gestire la domanda di elettricità, usandone meno quando la rete ne ha più bisogno e concentrando i consumi nei momenti in cui c’è surplus di produzione. Un modo per garantire al sistema elettrico una maggiore efficienza, che si traduce in emissioni evitate.

È una prova di rete intelligente quella che sta partendo nel Regno Unito grazie all’azienda specializzata in tecnologie per la gestione della domanda elettrica RLtec, l’utility RWE-Npower, Indesit e alcune grandi catene di supermercati. Tutto ruota attorno al sistema di “gestione dinamica della domanda” che LRtec ha applicato ai frigoriferi: un dispositivo che fa sì che la macchina moduli i consumi in relazione ai “picchi” e alle “valli” della domanda di elettricità complessiva della rete.

Il frigo, che comunica con il sistema elettrico in tempo reale, preleva più elettricità quando nella rete ce n’è in sovrappiù e riduce o azzera i consumi durante i picchi, cioè quando la domanda generale è più alta. Un dispositivo che non compromette le prestazioni del frigorifero, ma che riducendo la domanda quando serve da’ un grande vantaggio al sistema elettrico in termini di efficienza. L’elettrodomestico diventa così infatti una sorta di buffer o di batteria della rete: un elemento sempre più necessario in un sistema elettrico caratterizzato dal ruolo crescente  di fonti dalla produzione aleatoria e non programmabile, come l’eolico.

Per far fronte ai picchi della domanda, finora, il metodo usato è quello di far produrre di più, in quei momenti, le centrali programmabili come quelle termoelettriche. Con tecnologie di controllo dinamico della domanda come questa proposta da RLtec, i picchi della domanda potrebbero invece venire smussati e il ricorso all’aumento di produzione da centrali a gas, petrolio o carbone, notevolmente ridotto. Con un relativo risparmio di denaro, oltre che di CO2. Secondo l’azienda, se frigoriferi come quelli che si stanno sperimentando fossero ampiamente diffusi, la Gran Bretagna potrebbe emetterebbe 2 milioni di tonnellate di CO2 in meno ogni anno, mentre Nationa Grid, il gestore del sistema elettrico inglese, risparmierebbe 1 miliardo di sterline. Inoltre, quel che si è fatto con i frigoriferi si potrebbe fare con qualsiasi macchina che immagazzini energia: ad esempio, condizionatori o pompe di calore elettriche.

Per ora, specifica RLtec, non è economicamente conveniente montare il sistema sui frigoriferi esistenti, ma avrebbe senso adottare i frigoriferi intelligenti presso i grossi consumatori. In atto c’è già un progetto pilota, realizzato assieme ad Indesit, per distribuire 300 frigoriferi intelligenti ad altrettanti utenti della rete e monitorarne i consumi. Ora si stanno prendendo accordi con alcune grandi catene di supermercati per allargare il progetto e far salire a 3000 il numero dei “frigoriferi anti-picco”.

Dalla parte del consumatore, infatti, i dispositivi non comportano cali delle prestazioni o aumenti in bolletta, anzi, l’utente potrebbe ottenere dai fornitori tariffe elettriche scontate in cambio del permesso a ridurre la fornitura durante i momenti di picco.
Il futuro della rete intelligente sembra che passerà anche dagli elettrodomestici che gestiscono la domanda.

GM

 
12 aprile 2010

ADV
×