Uscita dai sussidi alle fossili e piano per l’eolico. Come andrà avanti il Green Deal?

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Il crono-programma dei prossimi impegni dell'esecutivo Ue su energie pulite e clima delineato da Maroš Šefčovič e Wopke Hoekstra. Previsto anche un target intermedio per la riduzione della CO2 al 2040 (-90%).

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Un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni al 2040, un pacchetto di misure per l’eolico e una strategia per la cattura e lo stoccaggio della CO2, l’eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.

Sono alcuni dei principali impegni presi ufficialmente dal vice-presidente esecutivo per il Green deal, Maroš Šefčovič, e dal commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, in carica da giovedì 5 ottobre dopo l’approvazione finale in plenaria del Parlamento Ue.

Il programma della Commissione europea sul versante climatico si annuncia quindi particolarmente fitto per i prossimi mesi.

In generale, come detto, Šefčovič e Hoekstra si sono impegnati a “difendere” un obiettivo per ridurre di almeno il 90% le emissioni di CO2 entro il 2040. Nel primo trimestre 2024 Bruxelles presenterà una comunicazione specifica su questo target.

I due si sono anche impegnati a portare a termine tutte le proposte legislative pendenti del Green Deal, completando così l’opera dell’esecutivo Ue in tema di energie pulite, tutela dell’ambiente e riduzione delle emissioni. Ricordiamo che il mandato della Commissione von der Leyen scade il 31 ottobre 2024 e che a giugno 2024 ci saranno le elezioni per il Parlamento Ue.

Tra i punti più importanti del crono-programma stilato da Šefčovič, figura il pacchetto per l’eolico in arrivo questo ottobre 2023, con un piano d’azione (ci saranno misure per accelerare autorizzazioni e progetti come anticipato a settembre da Ursula von der Leyen) e una comunicazione su come sta andando la strategia per le rinnovabili offshore.

Sempre a ottobre è previsto un regolamento per prevenire l’inquinamento delle micro-plastiche.

Tra gli impegni di novembre, è da segnalare soprattutto il piano d’azione per facilitare lo sviluppo delle reti, mentre a inizio 2024 sarà la volta della comunicazione sulle tecnologie per lo stoccaggio della CO2 e della citata comunicazione sull’obiettivo 2040 per le emissioni.

Šefčovič si è anche impegnato a difendere il principio della “neutralità tecnologica”.

Per realizzare l’ambizione della neutralità climatica e ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030, ha detto, “tutte le fonti energetiche che riducono sostanzialmente le emissioni possono essere utili, comprese il nucleare e la bioenergia, a seconda della situazione in ciascuno Stato membro”.

Šefčovič ha poi ribadito che si farà pressione “per accelerare la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili”.

Ci prepareremo, ha aggiunto, “per l’inclusione [nel regolamento sulla Governance dell’Unione] di disposizioni specifiche e di una data per l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili come previsto nell’ottavo programma di azione ambientale”.

Inoltre, Šefčovič insieme a Hoekstra e al commissario all’Economia Paolo Gentiloni, proporranno di discutere sul phase-out di questi sussidi al prossimo Consiglio Ecofin del 17 ottobre.

Altro tema su cui si lavorerà a stretto contatto con Gentiloni è la revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia.

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