Usa, la nomina di Granholm all’Energia è una buona notizia per la decarbonizzazione

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Jennifer Granholm, ex governatrice del Michigan, porta in dote esperienze importanti sia nel settore auto che nelle rinnovabili. Potrebbe essere una chiave di volta per la transizione dal presidente eletto Biden.

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Il Presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, nominerà probabilmente l’ex governatrice del Michigan, Jennifer Granholm (nella foto), come prossima segretaria dell’Energia, secondo fonti vicine al gruppo di transizione di Biden, citate dalla stampa americana.

La possibile nomina di Granholm, accolta positivamente da un po’ tutto il movimento ambientalista, aprirebbe nuovi scenari per la conduzione della politica energetica USA.

Secondo persone vicine alla squadra di transizione di Biden, ci sarebbe stata incertezza finora fra i consiglieri del presidente eletto se il Dipartimento dell’Energia dovesse essere guidato da qualcuno che si occupasse della sua missione tradizionale – garantire la sicurezza del parco nucleare USA – o qualcuno capace di guidare la transizione del paese verso le energie rinnovabili.

Oggi, due terzi del budget del ministero sono dedicati alla sicurezza nucleare. Ma col possibile arrivo di Granholm, il nuovo mandato politico del dicastero includerebbe probabilmente il traghettamento degli USA verso alcune delle promesse elettorali principali di Biden: l’obiettivo di alimentare la rete elettrica col 100% di energia pulita entro il 2035 e di promuovere l’elettrificazione della mobilità su gomma, grazie alla costruzione di 500.000 stazioni di ricarica in tutto il paese e allo sviluppo delle tecnologie per l’accumulo.

L’ex governatrice del Michigan potrebbe incarnare il punto d’incontro ideale nello sviluppo complementare della mobilità elettrica e della rinnovabilità delle fonti di generazione elettrica negli USA. Granholm è infatti una convinta sostenitrice delle rinnovabili, conosce intimamente l’industria automobilistica americana ed è da tempo impegnata a fare degli Stati Uniti un centro di produzione di veicoli elettrici.

Durante i suoi otto anni di governatorato, ha lavorato con l’amministrazione Obama per il salvataggio dell’industria automobilistica nel 2009 e ha ampliato gli incentivi per le case automobilistiche a sviluppare e produrre batterie per veicoli elettrici. Sono anche queste misure che hanno contribuito a spingere produttori auto statunitensi come General Motors e Ford ad entrare nel mercato dei veicoli elettrici.

Sempre in qualità di governatrice, Granholm ha sostenuto anche crediti d’imposta e incentivi per l’eolico e il fotovoltaico, oltre a firmare una legge che impone al Michigan di ottenere il 10% della sua energia da fonti rinnovabili – un obiettivo che la stessa Granholm, anni dopo, ha detto avrebbe potuto essere più ambizioso, se non fosse stato per i compromessi necessari ad ottenere il sostegno del parlamento statale.

“La profonda conoscenza di Granholm dell’industria automobilistica sarà proprio ciò di cui l’America avrà bisogno quando inizieremo a costruire questi camion, autobus e automobili pulite del futuro”, ha dichiarato Fred Krupp, presidente del Fondo per la Difesa Ambientale, in una nota.

Il Dipartimento dell’Energia è un finanziatore chiave della ricerca sulle batterie e probabilmente avrà un ruolo importante nell’aiutare gli USA a far diminuire la propria dipendenza dalle auto con motori endotermici a favore dei veicoli elettrici.

“Il Dipartimento dell’Energia deve riorientare la sua agenda di ricerca e sviluppo verso soluzioni innovative per il clima“, ha detto Steven Nadel, direttore esecutivo dell’American Council for an Energy-Efficient Economy, in una nota. Nadel ha chiesto l’efficientamento energetico degli edifici negli USA e l’aggiornamento degli standard per gli elettrodomestici – demoliti dall’amministrazione Trump, così come gli standard di efficienza energetica per tanti altri prodotti, dalle lampadine ai soffioni della doccia. “Sono fiducioso che Jennifer Granholm possa realizzare questo programma e molto altro ancora, e che la Casa Bianca la sosterrà in ogni suo passo. Non c’è tempo da perdere”.

Granholm ha anche esperienza in un altro degli obiettivi fondamentali di Biden in materia di clima ed energia: la creazione di posti di lavoro. Quando era governatrice del Michigan, si è battuta per la l’occupazione nei settori verdi e ha creato un programma di formazione di successo, “No Worker Left Behind” (Nessun lavoratore dimenticato), per gli addetti manifatturieri che avevano perso il posto.

“Granholm ha una lunga storia a sostegno di una giusta transizione verso un’economia basata sulle energie rinnovabili”, ha detto Natalie Mebane, direttore associato della ONG 350.org, in una nota.

La probabile scelta di Granholm alla guida della politica energetica USA sembra significativa anche in contrapposizione a un’altra candidatura forte, circolata nelle ultime settimane: quella di Ernest Moniz, che è già stato segretario per l’Energia durante la presidenza Obama e che era stato a lungo visto come il favorito per prendere il timone del dipartimento una seconda volta.

Sebbene fosse uno dei candidati preferiti negli ambienti sindacali e del lavoro, nonché uno stretto consigliere di Biden, alla fine sembra che abbiano pesato i pareri critici di vari attivisti ambientali contro i legami finanziari di Moniz con l’industria dei combustibili fossili e le sue posizioni a favore del continuo sviluppo del gas naturale.

Con la nomina di Granholm, Biden assumerebbe un orientamento più esplicito e deciso sui temi ambientali e climatici.

La possibile scelta di Granholm alla guida del Dipartimento dell’Energia giunge sulla scia di altri annunci nei giorni scorsi, a partire da a John Kerry, che supervisionerà la politica climatica e ambientale USA in ambito internazionale, come vi abbiamo raccontato in questo articolo.

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