Da dove arrivano le emissioni di gas a effetto serra a livello globale? Quali sono i settori maggiormente responsabili del cambiamento climatico?
Rispondere con precisione a queste domande diventa sempre più determinante, nell’ottica di contrastare il riscaldamento globale e definire politiche volte a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera, fino ad azzerarle (o compensarle, ad esempio con programmi di riforestazione) entro metà secolo, come punta a fare il Green Deal europeo.
E la stessa Cina, primo emettitore mondiale di CO2, ha appena affermato di puntare alle emissioni-zero entro il 2060.
Così il sito Our World in Data ha pubblicato un interessante grafico, corredato da una breve analisi della ricercatrice Hannah Ritchie, che mostra un’altra modalità di ripartizione delle emissioni totali di gas serra (si parla di CO2 equivalente) su scala planetaria, con riferimento al 2016; il totale era pari a 49,4 miliardi di tonnellate di CO2eq.
Dal grafico, rielaborato partendo dai dati di Climate Watch e del World Resources Institute, si vede che le emissioni correlate all’energia sono la fetta più cospicua, il 73% del totale, che includono anche gli usi energetici negli edifici (17,5% sul totale), nelle industrie (24,2%) e nei trasporti (16,2%), oltre altre cause come ad esempio le emissioni che “fuggono” nella fase della produzione di energia (5,8%).
Più in dettaglio, i singoli sotto-settori che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas-serra, e che quindi dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione nelle misure per decarbonizzare il mix energetico-economico globale, sono: i trasporti stradali (11,9%), gli edifici residenziali (10,9%), la produzione di ferro/acciaio (7,2%).
E alla voce trasporti stradali, la quota più elevata di emissioni (60%) è da attribuire ai veicoli passeggeri: automobili, moto e autobus.
Per quanto riguarda le industrie, bisogna poi considerare che alcune emissioni di CO2 (5% circa delle emissioni complessive nel mondo nel 2016), sono imputabili alla formazione di anidride carbonica come sotto-prodotto di alcuni processi chimici, ad esempio nei cementifici.
Agricoltura, foreste e allevamenti, invece, sono responsabili del 18,4% delle emissioni di CO2eq (allevamenti il 5,8% sul totale).
Ricordiamo, infine, che un gruppo di organizzazioni sta lavorando al progetto Climate TRACE per monitorare in tempo reale e in tutto il mondo le emissioni di anidride carbonica con un mix tecnologico (satelliti, intelligenza artificiale, droni, sensori).
L’obiettivo è avere una prima versione della piattaforma globale della CO2 per l’estate 2021.