Tra il dire e il fare… troppo greenwashing delle aziende

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Gli impegni di 159 grandi compagnie non soddisfatti sulla riduzione delle emissioni. Analisi e risultati del Net zero Company Benchmark di Climate Action 100+.

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Diversi paesi e multinazionali (comprese quelle del settore oil&gas) hanno già annunciato obiettivi net-zero per azzerare le emissioni di CO2 entro metà secolo, in linea con gli accordi di Parigi sul clima.

Ma quanto sono sinceri questi annunci? Le aziende, in particolare, puntano davvero a tagliare drasticamente le loro emissioni o fanno sostanzialmente del greenwashing?

Per fare un po’ di chiarezza sulla questione, l’iniziativa Climate Action 100+ (rete globale di oltre 570 investitori) ha pubblicato il primo Net zero Company Benchmark con cui valutare le reali ambizioni climatiche delle aziende.

Nel benchmark sono entrate 159 compagnie di tutto il mondo che operano in svariati settori industriali con una capitalizzazione complessiva di mercato di circa 10.000 miliardi di dollari.

Queste aziende sono state valutate utilizzando dieci indicatori tra cui l’ambizione di azzerare le emissioni al 2050 (o prima), diversi traguardi intermedi di riduzione delle emissioni, le strategie di de-carbonizzazione per eliminare i combustibili fossili, l’allineamento alle politiche climatiche e così via; si veda anche lo schema qui sotto.

Il problema è che nella maggior parte dei casi, le aziende hanno annunciato di voler raggiungere un obiettivo, ma poi in concreto soddisfano solo una parte delle azioni e delle misure richieste per conseguire quello stesso obiettivo.

Ecco perché la tabella sopra ha così tante linee rosse: segnalano le aziende che soddisfano parzialmente i diversi sotto-indicatori che compongono ciascuno dei dieci indicatori principali del benchmark. In altre parole, tantissime aziende in realtà fanno proprio greenwashing, cioè mentono sapendo di mentire, perché affermano di volersi impegnare sul clima mentre poi continuano, ad esempio, a estrarre gas e petrolio e bruciare combustibili fossili.

Ad esempio, 107 compagnie si sono date obiettivi di medio termine (2026-2035) per ridurre le emissioni, ma soltanto 21 soddisfano tutti i criteri fissati da Climate Action 100+ e allo stesso modo, 75 aziende si sono date obiettivi di riduzione sul breve termine (fino al 2025), ma solo otto di queste sono nella fascia verde di chi rispetta tutti i sotto-criteri del benchmark.

Sul sito di Climate Action 100+ (link sotto) si può esplorare il benchmark cercando le aziende per settore e area geografica; presenti anche alcuni nomi italiani, come Eni ed Enel, oltre a diverse utility e compagnie petrolifere.

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