Le tecnologie pulite ancora troppo in ritardo per l’obiettivo “zero CO2”

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Solo auto elettriche e luci led stanno crescendo a un ritmo compatibile con i traguardi climatici del 2050. Le analisi della Iea.

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Solo due tecnologie – auto elettriche e luci led –  su 46 censite stanno crescendo a un ritmo compatibile con gli obiettivi climatici di metà secolo.

È la Iea, International Energy Agency, a rilanciare un altro campanello di allarme sul ritardo della transizione energetica pulita, attraverso il “Tracking Clean Energy Progress” che monitora gli andamenti di diverse tecnologie in vari settori, dalla produzione di energia ai trasporti, passando per gli edifici, le industrie e i carburanti.

Proprio la Iea, prima della Cop 26 iniziata a Glasgow il 31 ottobre e in corso fino al 12 novembre, aveva segnalato che solo il 2-3% dei fondi per la ripresa economica post-Covid è stato indirizzato finora alle fonti rinnovabili. Intanto il 2021 sta segnando nuovi incrementi delle emissioni di CO2, a causa del maggiore consumo di carbone, gas e petrolio.

Le nuove analisi della Iea quindi confermano che i governi in questi anni si sono limitati al “bla bla bla” sul clima, con poche eccezioni.

In attesa di vedere cosa succederà alla conferenza Onu sui cambiamenti climatici, la Iea evidenzia che solamente la diffusione dei veicoli elettrici e delle luci led è in linea con lo scenario net-zero 2050, che prevede di azzerare le emissioni di CO2 nei prossimi tre decenni uscendo dai combustibili fossili.

Le vendite di auto elettriche, afferma la Iea, sono aumentate del 40% nel 2020 rispetto al 2019, arrivando a 3 milioni di unità in tutto il mondo, a fronte di un calo complessivo delle nuove immatricolazioni del 16% lo scorso anno. E per il 2021 si attende un’ulteriore crescita.

Intanto la tecnologia led, sottolinea la Iea, ha conquistato oltre il 50% del mercato globale dei sistemi di illuminazione.

Ma queste sono le uniche due tecnologie che hanno meritato il bollino verde, segno di una evoluzione di mercato che sta seguendo il percorso net-zero.

Altre tecnologie mostrano dei progressi, che però richiedono investimenti accelerati da qui al 2030.

La produzione di energia elettrica nonostante il boom delle rinnovabili, è ancora troppo agganciata al carbone, tanto che nel 2021 le emissioni globali di CO2 torneranno a salire.

In forte ritardo è anche il settore del CCUS (Carbon Capture, Utilisation and Storage), la cattura della CO2 emessa dagli impianti fossili con suo riutilizzo o stoccaggio nel sottosuolo.

Secondo la Iea, e questo è un punto molto controverso, i sistemi CCUS saranno indispensabili per garantire la realizzazione di un mix energetico totalmente a zero emissioni, perché alcune centrali fossili serviranno per mantenere sicurezza e continuità delle forniture elettriche.

Tra gli altri settori dove è più urgente intervenire, la Iea segnala: la riduzione delle emissioni di metano delle attività oil & gas, la produzione di idrogeno verde e altri carburanti di origine rinnovabile per aerei, navi e industrie, gli interventi di efficienza energetica negli edifici.

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