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SolarEdge: i criteri per un impianto fotovoltaico con un elevato ritorno dell’investimento

Per migliorare il ROI dell'investimento in un impianto FV va minimizzata ogni potenziale perdita di potenza, con tecnologie avanzate come l’elettronica di potenza a livello di modulo, per ridurre anche i costi di O&M. Le valutazioni di Christian Carraro, General Manager South Europe & Director Embedded Products Europe per SolarEdge.

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Quali sono i criteri per una scelta corretta di un impianto fotovoltaico per un’impresa e per ottenere un ritorno dell’investimento soddisfacente?

Alcuni concetti di base sono stati illustrati da Christian Carraro, General Manager South Europe & Director Embedded Products Europe per SolarEdge, proprio sull’onda dell’attuale mercato che vede sempre più aziende interessate al fotovoltaico come investimento strategico e di lungo termine.

“Serve però un’attenta gestione dell’investimento, indirizzata all’incremento dell’energia prodotta e alla riduzione dei costi di mantenimento dell’impianto. L’obiettivo è ottimizzare il ritorno sull’investimento, il ROI”, spiega Carraro.

Secondo il manager di SolarEdge la progettazione dell’impianto fotovoltaico ha un peso fondamentale per arrivare al miglior risultato. “È innanzitutto fondamentale- spiega – selezionare in modo accurato l’inverter, prevedere l’installazione aggiuntiva di moduli sul tetto o fabbricato, riuscendo così ad avere una maggiore potenza e riducendo al minimo i possibili limiti dell’esposizione solare”.

Secondo la società, oggi tra i leader mondiali nel campo degli inverter, è necessario minimizzare ogni potenziale perdita di potenza, ricorrendo a tecnologie avanzate come l’elettronica di potenza a livello di modulo (MLPE) che consente di ridurre le perdite dovute a mismatch, invecchiamento del sistema o cambiamenti ambientali imprevedibili, ad esempio alberi in crescita, antenne o sporcizia. “Una soluzione che deve essere prevista per ogni singolo modulo, senza impattare sull’intera stringa”, afferma Carraro.

Impianti di questa tipologia richiedono comunque un alto livello di manutenzione. “Per tradurre tutto ciò in un vantaggio economico per l’azienda, servirà un’efficiente gestione delle operazioni di funzionamento e manutenzione. Dunque, un’attività O&M più semplice, mirata e meno costosa che deve portare ad una riduzione dei costi di mantenimento”.

“Noi riteniamo – prosegue il manager di SolarEdge – che la scelta di una soluzione fotovoltaica già provvista di sistemi di monitoraggio a livello di modulo, basati su cloud e gestiti attraverso avvisi automatici, rilevamento in tempo reale e risoluzione dei problemi a distanza, aiuterebbe enormemente l’O&M, riducendo gli interventi in loco e i relativi costi”.

Poiché la scelta dell’inverter fotovoltaico è uno dei punti centrali nella progettazione dell’impianto, perché va a gestire l’intera produzione del sistema, influenzando in maniera non indifferente i costi di O&M, vediamo il ruolo della tecnologia SolarEdge proprio nella manutenzione del pannello.

“Dall’inverter si deve partire per identificare la soluzione più efficace. Tra le proposte sul mercato, DC di SolarEdge è una soluzione inverter ottimizzata, dotata di monitoraggio a livello di modulo basato su cloud, gratuito per tutta la durata del sistema, che riduce i costi di manutenzione e aumenta il tempo di attività”, spiega Christian Carraro.

“Secondo le stime di SolarEdge – dice Carraro – laddove i costi di O&M sono pari a circa l’1-2% del costo iniziale del sistema, il monitoraggio a livello di modulo, con la risoluzione dei problemi a distanza, ne permette un taglio del 15-25%”.

Secondo le analisi dell’azienda, con una buona progettazione, il tempo di rientro dell’investimento di un impianto FV può essere compreso tra 3 e 7 anni, con il risultato di avere anche bollette elettriche più basse, una maggiore indipendenza dalla rete, il conseguimento di un elevato autoconsumo e una accresciuta competitività dell’impresa.

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