C’è sempre più Cina nel mercato dell’auto elettrica

I costruttori cinesi primeggiano nella classifica annuale dell'Icct che monitora i progressi verso la mobilità a zero emissioni delle maggiori case automobilistiche. BYD vende più di Tesla. Dati, analisi e prospettive.

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La Cina sta allargando costantemente il suo primato industriale e commerciale nei veicoli elettrici.

Per la prima volta, nel 2024, il colosso cinese BYD ha superato Tesla nelle vendite mondiali di auto elettriche “pure”, segnando un +25% rispetto al 2023 (+47% considerando le vendite combinate di veicoli alimentati esclusivamente a batteria e di modelli ibridi plug-in).

In Cina si vendono oltre 11 milioni di veicoli elettrici all’anno, più della metà del totale nel mondo.

Questo lo scenario tracciato dall’International Council on Clean Transportation (Icct) nel suo terzo Global Automaker Rating annuale, pubblicato il 17 giugno.

Il think tank con sede negli Stati Uniti, specializzato in analisi sui trasporti “puliti”, mostra come le case automobilistiche cinesi “stiano conquistando un significativo primato nel mercato dei veicoli a zero emissioni (ZEV)”.

I costruttori del gigante asiatico, si spiega, “hanno sfruttato il loro enorme mercato interno per creare economie di scala e tecnologie avanzate. Ora stanno guadagnando terreno in mercati globali più ampi”.

Ciò si rispecchia nella classifica annuale stilata dall’Icct, che comprende le maggiori 21 case automobilistiche mondiali del 2024 in termini di vendite e utilizza dieci differenti parametri, per valutare gli impegni e le strategie dei costruttori nella transizione verso i veicoli a zero emissioni.

Tra le novità, l’inserimento di un parametro sulla quantità di acciaio “verde” utilizzato nella fabbricazione dei veicoli.

Le case automobilistiche, in base ai diversi punteggi, si dividono in tre categorie: “leader” (solo due: Tesla e BYD), “transitioners” e “laggards”, cioè rispettivamente i marchi che stanno affrontando la transizione senza averla abbracciata del tutto e quelli ritardatari.

Da notare che tra le prime cinque posizioni assolute, tre sono occupate dalla Cina con la citata BYD, poi Geely e Saic al terzo e quarto posto, come mostra la tabella seguente (cliccare sopra per ingrandire).

In particolare, i costruttori cinesi primeggiano riguardo alla quota di elettrico sul totale venduto: ad esempio, più del 50% delle auto immesse sul mercato da Geely e Saic è elettrico. Altro primato cinese è la quantità di modelli offerti nella classe ZEV nei diversi segmenti: finora una delle pecche dei costruttori occidentali è stata la carenza di modelli più economici, avendo puntato tutto sulle vetture premium come i Suv.

Questa tendenza però sta iniziando a cambiare, con l’arrivo di modelli 100% elettrici di marchi europei con prezzi che partono dai 25-30mila euro, tra cui ad esempio la Fiat Grande Panda e la Renault 5 (auto dell’anno 2025).

Tutto ciò, scrive l’Icct, “dimostra i benefici strategici a lungo termine di investimenti tempestivi e costanti nell’elettrificazione”.

Tuttavia, le case automobilistiche negli Stati Uniti e in Europa “si trovano ad affrontare la duplice sfida di recuperare terreno a livello tecnologico e muoversi in contesti normativi sempre più incerti” in tema di incentivi all’acquisto, fiscalità delle flotte aziendali e altro (sull’Italia si veda Leasing sociale, fiscalità flotte, ricariche: come rilanciare l’auto elettrica).

Come ha affermato Zifei Yang, responsabile globale dei veicoli passeggeri dell’Icct, “la nostra valutazione ha rivelato un diffuso miglioramento delle prestazioni della tecnologia BEV (Battery Electric Vehicle) in tutto il settore”.

La maggioranza delle case automobilistiche, infatti, ha dimostrato miglioramenti nel consumo energetico, nella velocità di ricarica e nell’autonomia dei veicoli elettrici.

GM e Honda, si legge nella sintesi del documento, hanno compiuto progressi significativi introducendo modelli ad alte prestazioni nella loro offerta precedentemente limitata, mentre aziende cinesi come Geely, Chang’an e Chery hanno esteso la propria offerta con nuove linee di veicoli elettrici con performance più elevate.

Si segnala anche l’indiana Tata Motors, diventata la prima grande casa automobilistica a passare dal gruppo dei ritardatari a quello dei marchi “in transizione”, lanciando nuovi modelli elettrici e intensificando gli sforzi di riciclo e riutilizzo delle batterie.

Mentre le case auto giapponesi e sudcoreane continuano a essere in ritardo, Honda e Nissan hanno mostrato notevoli progressi: Honda ha presentato il suo primo modello elettrico a batteria negli Stati Uniti e Nissan ha chiarito i suoi obiettivi in ​​materia di ZEV.

Il nuovo parametro dell’acciaio green, inoltre, valuta gli sforzi industriali per ridurre le emissioni legate all’acciaio, che rappresentano il secondo maggiore contributo alle emissioni derivanti dalla produzione di veicoli dopo le batterie.

“Mentre le case automobilistiche con sede in Cina si espandono a livello globale, altri produttori leader devono affrontare urgenti pressioni per accelerare le proprie transizioni, altrimenti rischiano di perdere terreno competitivo”, ha concluso Drew Kodjak, presidente e amministratore delegato dell’Icct.

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