Sulle strade italiane ci sono circa 300mila auto elettriche, dieci volte tanto rispetto al 2020, anche se la loro quota di mercato sul venduto complessivo rimane intorno al 5% nei primi tre mesi del 2025.
Intanto continua ad ampliarsi la rete di ricarica per veicoli elettrici nel nostro Paese: abbiamo un punto di ricarica a uso pubblico ogni cinque vetture a zero emissioni circolanti, a fronte di una media europea di un punto ogni 8 vetture.
Questi alcuni numeri riportati nella prima edizione del “Libro bianco sulla mobilità elettrica” di Motus-E, l’associazione che promuove la mobilità 100% elettrica, presentato ieri, 10 giugno, a Roma.
In attesa di approfondire nei prossimi giorni alcuni aspetti del corposo documento (ricariche, batterie, filiera automotive e molto altro, in basso lo trovate allegato), ci soffermiamo sulle principali proposte di Motus-E per favorire le azioni di politica industriale nel settore.
Come ha commentato il presidente dell’associazione, Fabio Pressi, “non possiamo permetterci di rimanere spettatori di una trasformazione che determinerà il futuro industriale dell’Italia”.
“Quasi una nuova auto su cinque venduta nel mondo è già 100% elettrica. O intercettiamo subito questa tendenza, o rischiamo di perdere definitivamente competitività in uno dei settori trainanti della nostra economia”.
In particolare, si raccomanda di intervenire sulla deducibilità fiscale delle auto aziendali per aiutare le imprese a elettrificare le proprie flotte, garantendo così anche lo sviluppo del mercato dell’usato elettrico.
Altra proposta è rivedere la struttura tariffaria per la ricarica pubblica dei veicoli elettrici per ridurre l’incidenza degli oneri sul costo dell’energia e sui prezzi finali per il consumatore.
Di seguito le altre richieste:
- supportare le imprese di autotrasporto nel processo di elettrificazione dei mezzi, attraverso la revisione e il rifinanziamento degli strumenti esistenti per lo svecchiamento delle flotte;
- incentivare il riciclo delle batterie in Italia e adeguare il quadro normativo nazionale di riferimento per il settore;
- adeguare l’inquadramento fiscale e tariffario della ricarica domestica, per superare l’attuale disparità di trattamento tra i lavoratori dipendenti che usano auto aziendali elettriche e quelli che usano auto endotermiche, e tra gli utenti che possono caricare direttamente al contatore di casa e chi non può farlo pur avendo un posto auto;
- introdurre un sistema di noleggio a lungo termine sociale per le auto elettriche supportato dalle risorse europee del Social Climate Fund;
- estendere il regime degli energivori alle imprese del Trasporto Pubblico Locale e della logistica.
Leasing sociale e flotte aziendali
Per quanto riguarda il leasing sociale, Motus-E si propone un noleggio a lungo termine di veicoli elettrici, nuovi o usati, per un periodo di 3 anni, a un canone mensile simbolico (ad esempio 200 euro). Per i veicoli usati lo stato di salute della batteria (SoH, State of Health) dovrà essere pari almeno al 90% dell’energia erogabile da nuova, garantendo una durata della batteria di almeno l’80% durante il periodo di noleggio.
Il canone mensile dovrà includere tutte le spese accessorie, come assicurazione, manutenzione ordinaria e tasse, evitando disomogeneità territoriali.
Il programma dovrà essere rivolto a persone con un Isee inferiore a 25.000 euro o a soggetti vulnerabili, dando priorità a chi vive o lavora in zone a rischio infrazione per la qualità dell’aria, e a chi deve percorrere almeno 8.000 km annui.
In tema di flotte aziendali, si chiede di incrementare la percentuale di deducibilità fiscale delle auto a zero emissioni all’80% per tutti gli utilizzi, allineandola a quella attualmente prevista per gli agenti di commercio, aumentando contestualmente il costo massimo fiscalmente riconosciuto:
- da 18.075 € a 25.822 € per l’acquisto e la locazione finanziaria;
- da 3.615 € a 5.164 € per il noleggio.
L’effetto previsto, si spiega, sarebbe un aumento delle immatricolazioni di auto elettriche aziendali di 100.000 unità (+30%) per un costo totale della misura nel triennio 2026-2028 di 470 milioni di euro.
Evoluzione dei punti di ricarica
Interessante poi osservare l’evoluzione dell’infrastruttura di ricarica.
Al 31 marzo 2025 erano installati in Italia quasi 66mila punti di ricarica a uso pubblico, di cui 55.549 attivi (i restanti erano in attesa di connessione alla rete).
Il rapporto sottolinea la crescita dei punti in corrente continua a ricarica veloce (10.831 a marzo 2025 vs 6.124 nello stesso mese del 2024), che segna un +77% rispetto all’anno scorso.
Mentre i punti di ricarica ultrafast sopra 150 kW hanno raggiunto quota 4.230, +40% in confronto a marzo dell’anno scorso. Tutto ciò, si legge nel Libro bianco, “indica un’evoluzione verso esigenze di lunga percorrenza, dopo una fase iniziale focalizzata su potenze più basse per soste più lunghe”.
- Libro Bianco Motus-E (pdf)