Sciopero globale per il clima: il movimento dei Fridays for Future manifesta in 70 città italiane

CATEGORIE:

A due giorni dalle elezioni politiche nazionali, giovani, associazioni, cittadini e imprese chiedono azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici.

ADV
image_pdfimage_print

Per il Global Climate Strike i giovani dei Fridays for Future manifestano oggi, 23 settembre, anche in Italia, con 70 cortei in altrettante città.

Nel nostro Paese, tra due giorni, si voterà per eleggere un nuovo governo, e le manifestazioni degli attivisti del clima diventano un’occasione per presentare delle proposte concrete per contenere gli effetti della crisi climatica e per chiedere alla politica – che continua a parlare di gas e nucleare – di essere ascoltati. “Basta chiacchiere sul clima” e ancora “Volete il nostro voto ma ignorate la nostra voce. Non potete rappresentarci se non ci ascoltate”, tra gli slogan delle manifestazioni.

Tra le proposte degli attivisti (approfondite in un nostro articolo di ieri): la riduzione dei costi dei trasporti pubblici; stop dei voli a breve percorrenza e dei voli privati e una Frequent Flyer Levy; pianificazione di 8000 comunità energetiche rinnovabili per auto-produzione locale del 50% di energia elettrica; riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; isolamento di tutte le case popolari e di tutti gli edifici scolastici in Italia entro il 2025; rimunicipalizzazione totale dell’acqua; e molto altro. Nel complesso, le proposte del movimento dei Fridays for Future prevedono manovre per 219-244 mld di euro, che avrebbero un gettito stimato in 244-272 mld di euro.

Alla voce dei giovani scesi in piazza si aggiunge quella delle associazioni ambientaliste e delle imprese che hanno aderito all’iniziativa e che denunciano l’assenza della crisi climatica sui media mainstream.

Gli ultimi eventi metereologici estremi, dalla Marmolada alle Marche – secondo il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini – “non sono bastati” a portare il tema del cambiamento climatico sui grandi media.

“I giovani che oggi scenderanno nelle piazze dei principali centri italiani, come in migliaia di città in giro per il mondo segnalano la gravità della minaccia. Qualunque sia l’esito elettorale – sottolinea  Silvestrini – il nuovo governo non potrà ignorare il fatto che la crisi climatica rimane una delle principali preoccupazioni dei cittadini”.

“Nel contempo  – prosegue – è necessario che la classe dirigente punti ad avviare una seria politica di decarbonizzazione, basata sul forte rilancio delle rinnovabili, sul decollo della mobilità elettrica, sulla riqualificazione spinta degli edifici e su una industrializzazione green del paese. Senza dimenticare la messa in sicurezza dei territori”.

In piazza è scesa anche WWF Young “I prossimi 5 anni saranno cruciali per contrastare la crisi ambientale in atto. La legislatura entrante è quella più vicina che mai agli obiettivi fissati al 2030, bisogna agire bene, e subito”, questo è il messaggio che l’associazione ha portato nelle piazze, accanto all’agenda climatica dei FFF, e insieme a un programma ricco di contenuti scientifici e di proposte (vedi il dossier del WWF pubblicato in vista delle elezioni).

ADV
×