Riscaldamento, come mettere a norma i caminetti aperti con gli incentivi del conto termico

L'uso dei tradizionali camini a legna è ormai vietato in diverse aree del paese a causa delle emissioni di particolato. Possono però diventare impianti ad alta efficienza (termocamini) utilizzando degli inserti.

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Con l’arrivo della stagione fredda si inizierà ad accendere i camini a legna, ma va ricordato che in diverse regioni italiane è vietato usare camini aperti.

Infatti, per ridurne l’inquinamento sull’aria (emissioni di polveri sottili, cioè PM10) è vietato per legge, pena sanzioni, l’uso dei caminetti aperti nei comuni al di sotto dei 300 metri di altitudine, ad esclusione dei comuni montani, poiché producono emissioni di particolato troppo elevate (con problemi anche all’interno delle abitazioni). Questo divieto è operativo in Emilia-Romagna e Lombardia, ma sono presenti stringenti limitazioni anche in Piemonte, Veneto e in diverse province.

Tuttavia, per riqualificare e mettere a norma un camino aperto utilizzando degli inserti che lo renderanno un sistema di riscaldamento ad alta efficienza (termocamino), si possono sfruttare gli incentivi del Conto Termico erogati dal GSE, per ottenere un contributo fino al 65% della spesa sostenuta.

L’incentivo viene calcolato in base alla potenza del nuovo generatore, alla fascia climatica in cui si trova l’edificio in cui avviene l’installazione e a un fattore premiante che garantisce importi maggiori tanto quanto sono più basse le emissioni di polveri nell’aria.

Per incentivi di importo fino a 5.000 euro, il rimborso avviene in un’unica rata, erogata entro 60 giorni dall’accettazione della domanda di incentivo.

L’inserto per caminetto è un focolare che può essere alimentato a ciocchi di legna o a pellet progettato per essere inserito in un caminetto a fiamma aperta così da riqualificaarlo dal punto di vista del funzionamento, del rendimento e anche delle emissioni dal camino.

Inserendosi nel caminetto, l’apparecchio, chiuso con un vetro temperato, si collega alla canna fumaria già presente, rendendo possibile l’installazione senza richiedere modifiche strutturali o interventi di muratura.

La circolazione dell’aria calda prodotta può avvenire per irraggiamento, a ventilazione forzata, oppure può essere canalizzata per portare il calore in uno o più ambienti adiacenti. L’inserto a legna o a pellet, grazie alla semplicità d’installazione, può essere utilizzato anche per la realizzazione di nuovi caminetti.

L’associazione Aiel ricorda in sintesi i vantaggi di un inserto:

• a parità di legna utilizzata, i caminetti moderni scaldano di più e sono meno inquinanti;
• grande praticità d’utilizzo; sono facili da inserire ed estrarre;
•  agevolano pulizia e manutenzione di tutto l’impianto.

Se poi si ha la possibilità di svolgere qualche piccolo intervento murario, la scelta migliore potrebbe essere un inserto ad aria canalizzabile; in questo modo si potranno scaldare più stanze contemporaneamente e garantire significativi risparmi.

Ricordiamo inoltre che va fatta sempre una verifica annuale della canna fumaria.

Nel sito del GSE è presente un catalogo (in continuo aggiornamento) di queste apparecchiature incentivabili con il conto termico. In particolare, sono segnalate una ventina di marche e diversi prodotti (termocamini):

  • Brisach
  • Caminetti Montegrappa
  • Carinci
  • CTM
  • Dal Zotto
  • Edilkamin
  • Extraflame (solo a pellet)
  • Famar
  • Italiana Camini
  • Jolly Mec
  • Kalor
  • La Nordica
  • MCZ
  • Palazzetti
  • Piazzetta
  • Red (solo a pellet)
  • Scan
  • Superior (solo a pellet)
  • Thermorossi

Nell’ambito dei Piano Aria Integrato Regionale 2020 (PAIR) la regione Emilia-Romagna ha pubblicato un breve video che fornisce alcune indicazioni su come sfruttare l’incentivo GSE per mettere a norma il proprio caminetto aperto.

Un altro video ci spiega come eseguire una corretta sequenza di accensione del camino che renda minima la produzione di fumi.

Sullo stesso tema si veda anche: Come abbassare le emissioni delle stufe a legna: i 5 errori da evitare

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