Rinnovabili, parte nel Lazio l’individuazione delle aree idonee

Istituito un Gruppo tecnico interdisciplinare che dovrà favorire lo sviluppo delle rinnovabili preservando il paesaggio e favorendo le soluzioni che prevengono il consumo del suolo, come l'agrovoltaico.

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La Regione Lazio ha avviato il processo di individuazione nel territorio regionale delle superfici e aree idonee e non idonee per la localizzazione degli impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Per procedere con i lavori, si legge nella delibera allegata in basso, è stato istituito un Gruppo tecnico interdisciplinare (GTI),  nel quale sono rappresentate le diverse competenze regionali in materia ambientale, paesaggistica, agricola, di difesa del suolo ed energetica “per permettere un confronto collegiale, in considerazione della interdisciplinarità e della complessità della materia”.

Il Gruppo avrà quindi il compito di formulare una proposta di individuazione delle superfici ed aree idonee e non idonee a ospitare impianti Fer, che riguarderà, in primo luogo, la localizzazione degli impianti eolici e fotovoltaici, sulla base dei criteri nazionali che saranno formulati in sede di recepimento della direttiva Red II (della quale si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale).

Secondo la delibera, il processo di individuazione dovrà avvenire “contemperando le esigenze di sviluppo energetico delle rinnovabili, di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici”.

L’indicazione più importante di cui tener conto, ha sottolineato in una nota stampa l’assessora alla Transizione ecologica Roberta Lombardi, è quella di “evitare il più possibile il consumo di suolo, privilegiando per le installazioni degli impianti Fer tecnologie come l’agrovoltaico e l’utilizzo di superfici già esistenti, quali capannoni industriali e parcheggi, o già degradate” (neretti nostri).

Tutto ciò, spiega la delibera, deve avvenire “compatibilmente con le caratteristiche e le disponibilità delle risorse rinnovabili, delle infrastrutture di rete e della domanda elettrica, nonché tenendo in considerazione la dislocazione della domanda, gli eventuali vincoli di rete e il potenziale di sviluppo della rete stessa”.

Ricordiamo che la Regione Lazio in questi mesi è stata al centro di numerose polemiche da parte di associazioni e operatori delle rinnovabili, contro la moratoria di 8 mesi per nuove autorizzazioni a parchi eolici e fotovoltaici a terra di grandi dimensioni, prevista dalla legge regionale 14/2021.

Questa legge poi è stata impugnata dal Consiglio dei ministri a ottobre.

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