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Rinnovabili, la Commissione Ue sta valutando di alzare al 45% il target 2030

Analisi in corso per un obiettivo più ambizioso, che avrebbe già il sostegno del Parlamento Ue.

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La Commissione europea sta valutando di rivedere al rialzo l’obiettivo 2030 sulle rinnovabili, portandolo al 45% dei consumi finali, anche in risposta all’urgenza di disintossicarsi da gas e petrolio russi, data dalla situazione geopolitica attuale.

Si tratterebbe dunque di cinque punti percentuali in più per la quota di Fer sui consumi al 2030, che la proposta di revisione della direttiva presentata a luglio 2021 fissa al 40% (dal 32% circa attuale).

“Stiamo lavorando a pieno ritmo per tenere conto, in primis, della proposta di passare dal 40% al 45%, anche nel contesto dell’aumento dei prezzi dell’energia”, ha affermato Mechthild Woersdoerfer, vicedirettrice generale del dipartimento Energia della Commissione, intervenendo ieri al Parlamento Ue.

L’esecutivo Ue pubblicherà un piano a maggio per abbandonare i combustibili fossili russi entro il 2027. Piano che, ha spiegato Woersdoerfer, includerà una proposta per rendere più agevoli le autorizzazioni degli impianti Fer.

Bruxelles stima che triplicare la capacità eolica e solare dell’UE entro il 2030, aggiungendo 480 GW di energia eolica e 420 GW di energia solare, potrebbe far risparmiare 170 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

Il nuovo obiettivo dipenderà anche dagli Stati membri e dal Parlamento europeo: il rialzo al 45% ha già il sostegno del negoziatore capo dell’Europarlamento Markus Pieper (oltre che di associazioni del settore delle energie rinnovabili come SolarPower Europe) e potrebbe essere approvato dall’assemblea di Strasburgo.

Pieper, citato da Reuters, ha affermato che la nuova analisi sul rialzo dell’obiettivo è urgente per poter informare i negoziati in corso e ha esortato la Commissione a non aspettare fino a dopo l’estate, “altrimenti ricominceremo dall’inizio”.

La posizione Pieper, europarlamentare tedesco del gruppo di centrodestra dei Popolari europei (il PPE, che conta 182 voti), sembrano condivise in gran parte del Parlamento europeo.

Tra i sostenitori dell’obiettivo rivisto (stando a quanto riportava l’agenzia Euractiv a metà marzo) si contato Pascal Canfin, centrista che presiede l’influente commissione Ambiente (Envi) dell’assemblea, e tutto il suo gruppo Renew Europe, che conta 108 parlamentari.

Favorevoli anche i Socialisti e Democratici (S&D, 154 membri) mentre la Sinistra (GUE/NGL, 41 membri) chiede addirittura un obiettivo del 50% e i Verdi (V/ALE, 74 membri) vanno oltre chiedendo che si arrivi al 51%.

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