Recovery Fund: al clima il 30% delle risorse, ma grosso taglio al fondo per la transizione energetica

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Il Just Transition Fund scende dai 30 miliardi ipotizzati a 10. Ad azioni collegate alla lotta per il clima andrà comunque il 30% del pacchetto da 750 miliardi e del bilancio pluriennale Ue. Le conclusioni del Consiglio europeo.

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Non 30 miliardi di euro, come da proposta della Commissione Ue rielaborata dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, bensì solo 10 andranno al Just Transition Fund.

Si tratta del fondo pensato dalla Commissione Europea per la decarbonizzazione e, soprattutto, per aiutare nella riconversione le regioni con un’economia più fossile, come quelle carbonifere della Germania e della Polonia.

L’azione per il clima sarà comunque “integrata nelle politiche e nei programmi” finanziati nell’ambito del quadro finanziario pluriennale europeo e del pacchetto Next Generation EU: alla spesa di entrambi si applicherà un “obiettivo climatico generale” del 30%.

Questi i due punti più importanti dell’accordo sul Recovery Fund, raggiunto nella notte dal Consiglio europeo (si veda il documento ufficiale con le conclusioni in basso e la tabella tratta dal documento stesso).

Anche InvestEU, fondo per sostenere le piccole e medie imprese nel raggiungimento degli obiettivi climatici, esce ridimensionato: una dotazione di 5,6 miliardi di euro contro i 31 miliardi previsti in precedenza.

Tornando al quadro finanziario pluriennale e al pacchetto varato, l’obbligo del 30% di spesa per il clima, precisa il Consiglio, “si tradurrà in obiettivi adeguati nella legislazione settoriale”.

Questi ultimi “devono conformarsi entro il 2050 all’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue e contribuire al conseguimento dei nuovi obiettivi climatici dell’Unione per il 2030, che saranno aggiornati entro fine anno. In linea di principio, si spiega, tutte le spese dell’Ue dovrebbero essere coerenti con gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

Guardando il pacchetto in generale, l’accordo su Next Generation Ue dà mandato alla Commissione di reperire sul mercato 750 miliardi di euro.

L’importo resta dunque invariato rispetto alla proposta, ma cambia la suddivisione tra prestiti e contribuiti a fondo perduto: mentre la proposta della Commissione rielaborata da Michel prevedeva 250 miliardi di prestiti da restituire tra il 2028 e il 2058 e 500 miliardi di sovvenzioni, nell’accordo raggiunto ai prestiti agevolati (da restituire entro il 2058) andranno 360 miliardi, mentre le sovvenzioni arriveranno a 390 miliardi.

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