Quanto sono accelerati i cambiamenti climatici nel 2018

Uno sguardo ai principali indicatori diffusi dalla WMO nell’ultimo rapporto sullo stato globale del clima.

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Nel 2018 gli eventi climatici estremi hanno colpito duramente vaste aree geografiche in tutto il mondo: tra ondate di calore, inondazioni, siccità e altri fenomeni meteorologici particolarmente intensi e frequenti, si contano a decine di milioni le persone coinvolte in questo genere di disastri naturali.

A fare un bilancio sullo stato globale del clima è la WMO (World Meteorological Organization) in un documento che evidenzia quanto sta accelerando il surriscaldamento terrestre rispetto all’età preindustriale, per via del continuo utilizzo da parte dell’uomo dei combustibili fossili (carbone, petrolio, gas) con relative emissioni di gas-serra.

In questi mesi si erano moltiplicati i campanelli d’allarme sull’andamento dei cambiamenti climatici: ricordiamo, in particolare, il rapporto dell’IPCC uscito lo scorso ottobre, poi il documento dell’Unep pubblicato a novembre, per arrivare ai dati diffusi a inizio 2019 dal Met Office inglese e dalle agenzie governative americane (NASA e NOAA: vedi qui).

Gli scioperi mondiali per il clima e le devastazioni del ciclone Idai in Mozambico, infine, hanno confermato che l’aumento delle temperature medie del nostro Pianeta è un argomento da affrontare con la massima urgenza a livello politico, economico e tecnologico, puntando ad azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro la metà del secolo.

Tornando alla WMO, l’organizzazione meteorologica mondiale segnala alcuni indicatori climatici per il 2018, tra cui:

  • Aumento delle temperature medie superficiali di circa 1 grado in confronto all’epoca preindustriale; gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi di sempre.
  • Dati record per il surriscaldamento degli oceani (ocean heat content) con conseguente acidificazione delle acque. Difatti, nei passati dieci anni, gli oceani hanno assorbito circa il 30% delle emissioni antropogeniche di CO2: l’anidride carbonica reagisce con il sale marino cambiando il pH degli oceani con notevoli impatti sulla vita di molluschi e coralli.
  • Continuo innalzamento del livello dei mari: si parla di +3,7 millimetri nel solo 2018 in confronto ai dodici mesi precedenti guardando alla media globale (GMSL: Global Mean Sea Level).
  • Riduzione dei ghiacci artici.

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