Si dovrà attendere l’inizio del prossimo anno per l’avvio della sperimentazione del modello precompilato e delle relative modalità applicative a milioni di partite Iva.
Lo ricorda l’Agenzia delle entrate sul suo portale Fisco Oggi, spiegando che la previsione è stata introdotta con l’articolo 142 del Dl n. 34/2020, il DL Rilancio, che nel modificare il comma 1 dell’articolo 4 del Dlgs 127/2015, ha disposto che l’avvio sperimentale del processo per la predisposizione delle bozze dei documenti Iva venga posticipato.
Il nuovo calendario dell’Iva precompilata
L’articolo 142 del Dl “Rilancio” ha di fatto riscritto l’agenda dell’Iva precompilata rinviandone la sperimentazione di 6 mesi a partire dalle operazioni Iva effettuate dal 1° gennaio 2021.
Un processo di elaborazione – si spiega – che vedrà impegnata l’Agenzia delle entrate nel fornire un programma di assistenza online a tutti i soggetti passivi Iva, residenti e stabiliti in Italia, utilizzando un’apposita area “dedicata” del sito internet dell’Agenzia stessa, in cui saranno disponibili le bozze dei documenti già in parte precompilate con i dati delle operazioni acquisiti con le fatture elettroniche, con le comunicazioni delle operazioni transfrontaliere e con i dati dei corrispettivi acquisiti telematicamente.
La sperimentazione dell’Iva precompilata interesserà, da subito, la predisposizione dei registri delle fatture e degli acquisti, la liquidazione periodica Iva e la dichiarazione annuale.
Fatturazione elettronica + corrispettivi = Iva precompilata
L’avvio della sperimentazione per l’Iva precompilata – sottolinea l’Agenzia sul proprio organo ufficiale – è stato reso possibile grazie a due fattori. Innanzitutto, le Entrate possono oggi disporre di ampi volumi di dati Iva, sia quelli legati alla fatturazione elettronica sia quelli legati alla trasmissione dei corrispettivi.
Grazie a questa concentrazione e acquisizioni di profili, l’Amministrazione finanziaria può quindi mettere i contribuenti nelle condizioni di ricevere i registri Iva disponibili in linea sulla base dei dati acquisiti. Inoltre, sono messe a disposizione anche le bozze delle liquidazioni periodiche precompilate, così come la bozza della dichiarazione Iva precompilata.
E il contribuente? A questo punto può apportare direttamente, come già accade per la dichiarazione dei redditi precompilata, modifiche alla bozza del documento prescelto dal momento che l’Agenzia è in possesso del dato numerico ma non possiede tutte quelle ulteriori informazioni connesse al profilo soggettivo e, quindi, alla percentuale di detraibilità di alcune spese nota solo all’interessato.