Più rinnovabili e sostegno all’autoconsumo: l’audizione di Costa sul PNIEC

Il ministro dell’Ambiente però ha ribadito anche il concetto di “ragionevole transizione” del gas naturale. Il video e la memoria della relazione al Senato.

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Dall’efficienza energetica in edilizia alle fonti rinnovabili, passando per l’autoconsumo elettrico, lo sviluppo dei sistemi di accumulo, la transizione carbone-gas: sono alcuni dei temi principali toccati dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa nella sua audizione sul Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), che si è svolta presso la commissione Ambiente del Senato.

Per quanto riguarda le rinnovabili, Costa nella sua relazione ha ricordato che il PNIEC prevede di coprire il 55% dei consumi finali elettrici lordi con tecnologie pulite al 2030, obiettivo che (neretti e corsivi nostri in tutte le citazioni) “verrà raggiunto anche con la promozione della generazione distribuita e dei piccoli impianti, l’autoconsumo e le energy community, eventualmente anche attraverso la progressiva e graduale estensione dell’obbligo di quota minima di fonti rinnovabili negli edifici esistenti nonché l’introduzione di procedure semplificate per la costruzione, la messa in esercizio e la gestione degli impianti”.

E in tema di autoconsumo il ministro ha parlato di “misure non procrastinabili” per adeguare il sistema elettrico alla generazione diffusa, in particolare con impianti fotovoltaici e accumuli al loro servizio.

Costa poi si è soffermato su un argomento che sta suscitando ampie discussioni (vedi anche qui): la sostituzione delle centrali a carbone – la cui chiusura nel PNIEC è prevista entro il 2025 – con nuove unità alimentate a gas naturale.

Il gas, ha precisato Costa, “non è il punto di arrivo ma il punto di transizione” per arrivare alle altre energie rinnovabili; il ministro ha ripetuto così il concetto di una “ragionevole transizione” dai combustibili fossili alle fonti pulite attraverso il gas.

Mentre per la riconversione da carbone a gas, ha chiarito Costa rispondendo a una domanda del senatore M5S Gianni Girotto, l’idea è quella di seguire una procedura di VIA “accelerata per contingentare i tempi” che attualmente sono piuttosto lunghi (3-4 anni).

La procedura, in altre parole, manterrà le condizioni di garanzia ma sarà più veloce.

Poi Costa ha affrontato in più occasioni il capitolo dell’efficienza energetica, con un ruolo-chiave assegnato alle ristrutturazioni/riqualificazioni profonde degli edifici esistenti, tanto da evocare la possibilità di realizzare un “piano Marshall” italiano in questo settore, potenziando vari meccanismi come i certificati bianchi, le detrazioni fiscali e il conto termico.

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