Cesab (Centro Ricerche in Scienze Ambientali e Biotecnologie) e Edison hanno siglato un accordo per sviluppare nell’area della Provincia di Latina un percorso di studio e mappatura delle performance ambientali di 200 aziende agricole del territorio su un’area di circa 500 ettari.
Le aziende, che sono raggruppate in tre Organizzazioni di Produttori, conferiscono i propri prodotti al MOF, il Mercato Ortofrutticolo di Fondi che raccoglie e avvia alla distribuzione la produzione agricola del Centro-Sud d’Italia.
L’accordo stipulato da CESAB e Edison ha per oggetto la promozione di interventi di efficientamento energetico e la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare sulle coperture dei manufatti agricoli annessi alla produzione (magazzini, stalle, rimesse, ecc.) con l’obiettivo di conseguire una significativa riduzione delle emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra.
“L’obiettivo è quello di creare sul territorio un ‘Modello Fondi’ – ci ha detto Ercole Amato, presidente di CESAB – da replicare a livello nazionale per la realizzazione di un sistema virtuoso di valorizzazione delle risorse e di condivisione energetica per la riduzione delle emissioni climalteranti nel comparto agricolo al quale riconoscere apposita certificazione ambientale”.
Il progetto, che si innesta sulla precedente attività di ricerca di CESAB, sarà presentato a Fondi il 26 febbraio prossimo.
La ricerca di CESAB e l’impatto ambientale delle attività agricole alla base del progetto
Agricoltura e allevamento emettono in atmosfera quasi il 30% dei gas serra a livello globale e, per le loro caratteristiche, sono anche fonte di inquinamento rilevante per i terreni e per le falde idriche.
Interventi di mitigazione di un impatto ambientale così importante necessitano di analisi che diano un quadro esaustivo della situazione nel settore agricolo rispetto a dimensioni socio-economiche e di mercato oltre che ambientali.
Un’indagine svolta da giugno ad ottobre 2020 su un campione rappresentato da 1.454 aziende agricole ha consentito di acquisire informazioni rilevanti attraverso la collaborazione di un Gruppo di Ricerca Tecnico costituito da agronomi e agrotecnici operanti su 34 provincie di 11 regioni.
I professionisti sono stati interrogati su alcuni argomenti che avevano come scopo quello di realizzare un monitoraggio della situazione del settore agricolo sotto il profilo della sensibilità ai temi dell’innovazione, della tracciabilità, dello sviluppo sostenibile e della valorizzazione della qualità.
Obiettivo dell’indagine era l’individuazione di protocolli che possano costituire realisticamente la sintesi tra l’analisi delle esigenze economico/organizzative delle imprese agricole e la valutazione dell’impatto delle pratiche agronomiche sul territorio e sulla salute umana, garantendo così il perseguimento di una sostenibilità consolidata.
I risultati dell’analisi, confluiti nell’Agrireport Bioagropro 2020, il rapporto sulla sostenibilità in agricoltura presentato da CESAB nel 2021 (vedi link in basso), sono ora il punto di riferimento per la definizione di politiche più conformi alle necessità effettive delle imprese agricole nella lotta al cambiamento climatico, nella preservazione della competitività e redditività del tessuto produttivo, nel far fronte alle aspettative della società rispetto ai temi della qualità alimentare, della biodiversità, del benessere degli animali, dell’uso delle risorse idriche, della gestione sostenibile delle attività produttive e del valore sociale dei servizi resi alla comunità.
Il “Modello Fondi”: fasi e obiettivi del progetto
L’indagine ha anche confermato che il settore agricolo si caratterizza per un management di età medio-alta che gestisce aziende di dimensioni medio-piccole. Queste due caratteristiche spiegano in qualche modo la difficoltà, sia culturale che economica, di introdurre innovazione sia di prodotto che di processo a sostegno di una transizione ecologica del comparto agricolo.
“Il progetto Fondi – spiega Amato – intende lavorare sull’intero contesto territoriale caratterizzandolo con una produzione eco-sostenibile dove la valorizzazione di una migliore qualità del prodotto può assorbire i costi della transizione ecologica. Naturalmente dovremo fare una buona comunicazione sia ai produttori che ai consumatori per spiegare il cambio di paradigma”.
La prima fase del progetto prevede la mappatura nel territorio di riferimento di 200 aziende, in termini di produzione agricola, scarti di lavorazione, consumi energetici e idrici e la disponibilità di superfici idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Le imprese mappate saranno in seguito suddivise in quattro categorie in base al livello dei consumi energetici, alla superficie, alla tipologia di produzione.
Nella seconda fase saranno selezionate quattro imprese, una per ciascuna categoria, che saranno oggetto di un audit finalizzato a identificare gli interventi di efficientamento energetico realizzabili nell’intero ciclo produttivo, compresa la possibilità di produrre energia rinnovabile dagli scarti delle lavorazioni.
“Ipotizziamo la realizzazione di impianti fotovoltaici, digestori anaerobici e impianti di produzione di energia da biomasse che – dice Amato – chiudendo positivamente il ciclo produttivo, potranno avere un positivo impatto economico oltre che ambientale”.
Gli studi di fattibilità saranno poi presentati alle Comunità locali per stimolare i produttori ma anche eventuali investitori a realizzare gli interventi di riqualificazione nelle aziende agricole.
“Edison ha finanziato l’intero progetto e costituirà il partner elettivo per la realizzazione degli impianti, naturalmente senza alcuna imposizione. È interessante che un player così importante investa in ricerca nell’ottica di sviluppare nuove linee di business”, ha detto il presidente del CESAB.
In zona si trova l’Area protetta dei Monti Ausoni dove, a causa dell’importante captazione delle acque per l’uso agricolo, la falda del Lago di Fondi si sta abbassando con conseguente aumento del cuneo salino. La generale riduzione dell’impatto antropico riguarderà anche la riduzione dell’utilizzo della risorsa idrica e dell’inquinamento delle falde a causa dei trattamenti dei terreni.
“Non si tratta solo di realizzare impianti di produzione di energia – precisa Amato – perché noi andremo ad analizzare la situazione rispetto all’utilizzo e al consumo di tutte le risorse, con particolare riferimento ai sottoprodotti delle lavorazioni che attualmente costituiscono uno scarto con conseguente costo e impatto ambientale e che invece saranno valorizzate”.
“L’impegno e lo sforzo anche economico per la progressiva rigenerazione del territorio si tradurrà in una migliore qualità del prodotto e, in quest’ottica, dovrà essere coinvolto anche il Mercato Ortofrutticolo di Fondi che sarà chiamato a considerare e promuovere la specificità della nuova filiera agricola sostenibile caratterizzata da un Marchio di Qualità.”
Il Marchio di Qualità conferirà una premialità progressiva, certificata in dipendenza dell’impegno profuso dalle singole aziende all’interno del processo produttivo. Come tutte le certificazioni anche questa sarà sottoposta a controlli nell’ottica del miglioramento continuo delle prestazioni delle singole aziende e dell’intero territorio.
Un progetto che potrebbe contribuire a promuovere un nuovo brand di sostenibilità per la Piana di Fondi. La sfida sarà quella di mantenere la competitività dei prodotti in un contesto di più elevati standard qualitativi.
- AgriReport Bioagropro 2020 (report e webinar di presentazione)