I primi esperimenti per la ricarica dell’auto elettrica in città attraverso colonnine integrate nei pali della luce arrivano anche in Italia.
A Brescia sono stati installati 8 nuovi pali, che forniscono illuminazione ad alta efficienza energetica con 14 centri luminosi a Led e contemporaneamente colonnine di ricarica a bassa potenza per veicoli elettrici.
La tecnologia, che prende il nome di “City Plug Lamp“, è di A2A, multiutility italiana che si occupa anche di mobilità elettrica e smart city.
“L’obiettivo – spiega l’azienda in una nota – è massimizzare l’uso di infrastrutture esistenti senza ulteriore occupazione di suolo pubblico”
I pali sono stati installati nel parcheggio della metropolitana Brescia Due, in cui il Comune aveva programmato di potenziare l’illuminazione.
Il progetto, interamente finanziato e gestito da A2A Illuminazione Pubblica, con la collaborazione di A2A E-Mobility, avrà una durata iniziale di 5 anni, con possibilità di rinnovo.
Nell’iniziativa, approvata dalla Giunta comunale di Brescia nello scorso mese di dicembre e che ha un valore complessivo di 100mila euro, è prevista la successiva installazione di ulteriori 8 nuovi pali in un’area ancora da concordare con l’Amministrazione locale.
Come funzionano i lampioni-colonnina
I nuovi lampioni hanno una base quadrata per accogliere le colonnine “City Plug” dell’azienda, che offrono una ricarica lenta a bassa potenza, fino a 7 kW. Nella stessa stazione possono essere attaccate fino a 7 colonnine con doppio spinotto, per 14 punti di ricarica complessivi.
Si tratta di un sistema pensato per le città, che non prevede stalli dedicati per le auto elettriche in carica e non ha limiti di tempo. I posti auto rimangono quindi utilizzabili anche da veicoli non elettrici.
Dal punto di vista economico, secondo valutazioni di A2A, l’investimento “si ripaga nell’arco della vita utile delle infrastrutture realizzate”, spiegano fonti dell’azienda a QualEnergia.it. Inoltre, “gran parte dei costi riguarda il settore dell’illuminazione, mentre solo una quota marginale è legata alle prese di ricarica, rappresentando un incremento limitato rispetto al semplice costo dei pali”.
Questo fattore semplifica anche le autorizzazioni: “Con City Plug Lamp, le opere, realizzate nel contesto dell’illuminazione pubblica, non comportano particolari criticità, non essendo necessari ulteriori permessi per l’installazione delle infrastrutture di ricarica, collocate all’interno dei pali della luce”.
Per quanto riguarda invece i criteri per la scelta delle zone in cui installare i lampioni, si segue “una logica che tiene conto della densità abitativa, della carenza di parcheggi privati, delle esigenze specifiche del Comune e delle aree in cui i veicoli sostano per molte ore a causa di particolari occasioni d’uso del territorio, come la presenza di specifici punti di interesse”.
Secondo stime del ministero delle Infrastrutture citate dall’azienda, in Italia circa il 75% delle auto percorre meno di 60 km al giorno, un’autonomia che può essere raggiunta in circa 3 ore con una potenza di 3,7 kW o in un’ora e mezza a 7,4 kW. “Un lasso di tempo – osserva A2A – perfettamente compatibile con le soste medie in contesti urbani”.
Questi impianti potrebbero diventare uno standard nei bandi di illuminazione pubblica, “soprattutto nelle città ad alta densità urbana, dove la carenza di posti auto privati rende difficile l’installazione di wallbox domestiche”.
Tuttavia, la diffusione di queste soluzioni richiederà tempo, poiché è strettamente legata ai cicli di rinnovo dei contratti di illuminazione pubblica, generalmente della durata di circa dieci anni.
Le soluzioni di ricarica, precisa inoltre A2A, sono alimentate al 100% da energia rinnovabile, certificata attraverso garanzie di origine rilasciate dal Gse.
Applicazioni e criticità
“Iniziative come questa sono molto importanti e dimostrano ancora una volta che sotto il profilo dell’infrastruttura di ricarica l’Italia ha tutte le carte in regola per continuare a essere tra i Paesi più avanzati d’Europa”, commenta a QualEnergia.it Francesco Naso, segretario generale di Motus-E.
Far convivere illuminazione pubblica e punti di ricarica può rivelarsi estremamente funzionale nelle aree dove risulta più complesso installare le colonnine standard, ma anche nelle zone residenziali, dove l’illuminazione pubblica ha un ruolo molto importante anche sotto il profilo della sicurezza.
“Oltretutto – aggiunge Naso – nelle grandi città queste zone sono spesso quelle dove il parcheggio su strada ha un ruolo chiave nella gestione della sosta, il che si concilia alla perfezione con la ricarica in bassa potenza, che rappresenta un’opzione estremamente utile per chi non ha un posto auto di proprietà”.
Purtroppo però oggi in Italia non è semplice realizzare progetti simili, che vanno creati da zero, “perché è molto complicato sfruttare le linee esistenti dell’illuminazione pubblica”. In questo senso, “sarebbe sicuramente utile iniziare a porsi il tema di questa integrazione dal punto di vista regolatorio”.