“Nuovo” Superbonus, un documento Ance fa il punto post dl Aiuti 4

L'Associazione nazionale costruttori edili ha pubblicato un vademecum che raccoglie tutte le modifiche che il DL Aiuti quater ha introdotto per il Superbonus a partire dal 2023.

ADV
image_pdfimage_print

Come abbiamo spiegato nei giorni scorsi, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2022, n. 268 del D.L. n. 176/2022 (Aiuti quater) la disciplina del Superbonus è stata modificata in modo sostanziale e la Direzione Politiche Fiscali di Ance, Associazione nazionale costruttori edili, ha quindi pubblicato un nuovo dossier di approfondimento per fare il punto su tutte le novità della maxi-detrazione.

Il documento, allegato in basso, è articolato come segue:

  • Condomini, “mini condomini”, Onlus e APS;
  • Unifamiliari e unità indipendenti poste in edifici plurifamiliari;
  • Onlus, OdV e APS con attività socio-sanitaria;
  • IACP e Cooperative a proprietà indivisa;
  • Interventi in territori colpiti da eventi sismici;
  • Contributo per soggetti a basso reddito
  • Novità sulla cessione del credito.

Come avevamo spiegato nell’articolo precedente, in seguito all’entrata in vigore del nuovo decreto, per gli edifici condominiali, la super aliquota scenderà al 90% dal 2023, con la possibilità di mantenerla al 110% se si presenterà la Cila entro il prossimo 25 novembre (ma questa scadenza potrebbe essere ancora modificata durante la conversione in legge).

Per quanto riguarda le abitazioni unifamiliari, si potrà avere il Superbonus al 90% per tutto il 2023 ma solo per interventi sulla prima casa e se il contribuente ha un reddito annuale non superiore a 15mila euro (calcolato applicando un quoziente familiare, come spiegato più avanti).

Chi ha completato almeno il 30% dei lavori al 30 settembre 2022 avrà poi tre mesi di tempo in più – quindi fino al 31 marzo 2023 – per utilizzare il 110%.

Cosa cambia per gli edifici condominiali

In sostanza, per i lavori negli edifici condominiali e in quelli composti da 2 a 4 unità immobiliari, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti, il Superbonus seguirà il seguente schema:

  • 110% fino al 31 dicembre 2022;
  • 90% per tutto il 2023;
  • 70% per le spese sostenute nel 2024;
  • 65% per le spese sostenute nel 2025.

Come detto, si potrà utilizzare il Superbonus “pieno” al 110% anche nel 2023 se entro il 25 novembre 2022 è stata presentata la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) e, in caso di interventi su edifici condominiali, se la delibera assembleare che ha approvato i lavori è stata adottata prima del 25 novembre 2022.

Si potrà mantenere il 110% nel 2023 anche per gli interventi di demolizione e la ricostruzione per i quali, al 25 novembre 2022, risultino presentate le istanze per acquisire i titoli abilitativi.

Cosa cambia per le abitazioni unifamiliari

Il provvedimento riapre le porte al Superbonus nelle abitazioni unifamiliari, che altrimenti sarebbe terminato al 31 dicembre 2022.

Grazie alle modifiche, dal primo gennaio 2023 si potrà usare la detrazione al 90% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, a determinate condizioni:

  • il contribuente deve essere titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
  • la stessa unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale;
  • il contribuente deve avere un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro.

Inoltre, chi ha completato almeno il 30% dei lavori complessivi al 30 settembre 2022, potrà usufruire del Superbonus al 110% fino al 31 marzo 2023.

Per calcolare il reddito di riferimento bisogna sommare i redditi complessivi di tutti i componenti del nucleo familiare (contribuente, coniuge, soggetto legato da unione civile o convivente, familiari) e poi dividere la somma per un numero di parti (coefficiente) secondo lo schema seguente:

  • 1 se il nucleo familiare è formato solo dal contribuente;
  • 2 se nel nucleo familiare è presente un coniuge/soggetto legato da unione civile/persona convivente;
  • si incrementa il coefficiente di 0,5 se nel nucleo familiare è presente anche un familiare fiscalmente a carico;
  • si incrementa di 1 se ci sono due familiari fiscalmente a carico;
  • si incrementa di 2 se ci sono tre o più familiari fiscalmente a carico.

Inoltre, il decreto Aiuti quater introduce la possibilità di fruire in dieci rate annuali dei crediti di imposta non ancora utilizzati, derivanti dalle comunicazioni di cessione o sconto in fattura, inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022.

Si veda anche: Tutto sul Superbonus 110%, la raccolta di QualEnergia.it

ADV
×