Dopo le Hawaii, la California, l’Illinois e altri Stati americani, anche New York entra nel gruppo di chi punta al 100% di fonti rinnovabili entro metà secolo.
E la Grande Mela entra in questo club dei “verdi” con una legge sicuramente ambiziosa, la più ambiziosa tra quelle sottoscritte finora dai vari governatori.
Andrew Cuomo, governatore democratico dello Stato di New York, nei giorni scorsi ha firmato il Climate Leadership and Community Protection Act (CLCPA), il provvedimento che trasporterà l’economia newyorkese verso un azzeramento delle emissioni nette di anidride carbonica (net-zero carbon) nel 2050.
Più in dettaglio, si legge in una nota ufficiale, la norma prevede di ridurre nettamente le emissioni inquinanti: -85% rispetto ai valori registrati nel 1990 con un traguardo intermedio del -40% al 2030.
Il restante 15% di emissioni, quelle più difficili da eliminare, ad esempio in certi settori industriali come la produzione di cemento, dovrà essere compensato con programmi locali di “carbon offset”, ad esempio attraverso l’assorbimento della CO2 con le attività agroforestali.
La legge istituisce un consiglio che sarà composto da 22 membri, il Climate Action Council, che dovrà definire il piano con strumenti e misure per tagliare le emissioni.
In tema di energie pulite, il provvedimento firmato da Cuomo prevede di arrivare al 100% di elettricità generata con tecnologie a zero emissioni entro il 2040 (70% nel 2030).
In particolare, lo Stato di New York intende realizzare 9.000 MW di parchi eolici offshore, con 1.700 MW che hanno appena ricevuto il via libera dal governatore.
Si tratta di due progetti: Sunrise Wind da 880 MW di potenza installata, sviluppato dalla joint-venture tra Eversource Energy e la società danese Ørsted, ed Empire Wind da 816 MW di capacità complessiva, proposto dalla compagnia norvegese Equinor, che sarà costruito al largo di Manhattan.
Tra le altre misure incluse nella legge sulle rinnovabili: 6.000 MW di nuova potenza nel fotovoltaico, sviluppo delle infrastrutture per ricaricare i veicoli elettrici, miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti.
Per quanto riguarda le iniziative pro-energie rinnovabili lanciate ultimamente negli Stati Uniti, ricordiamo che lo scorso giugno l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha fatto partire Beyond Carbon, una campagna climatica nazionale con un finanziamento iniziale pari a 500 milioni di dollari, che si pone diversi obiettivi per costruire il più velocemente possibile un’economia con il 100% di energia pulita.
Ad esempio, si parla di chiudere tutti gli impianti a carbone entro il 2030, fermare la costruzione di nuove centrali a gas, supportare le amministrazioni locali nel promuovere le tecnologie a zero emissioni, la mobilità elettrica, la tutela ambientale.
Ricordiamo, infine, che a metà febbraio l’anima più “battagliera” del Partito Democratico Usa ha presentato una risoluzione al Congresso e al Senato per un Green New Deal, un piano per indirizzare l’economia americana verso l’azzeramento delle emissioni inquinanti e la lotta contro il cambiamento climatico, in palese contrapposizione con la strategia pro-fonti fossili di Donald Trump.