I moduli fotovoltaici Bisol, sfida di efficienza e sostenibilità

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I moduli M10 di Bisol sono realizzati con celle half-cut e con 10 busbar thin wire; consentono una riduzione degli hot spot e minori perdite per ombreggiamento.

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La convenienza di investire nella realizzazione di un impianto fotovoltaico, con il supporto delle detrazioni fiscali, non è più in discussione.

Il dibattito si è ora spostato su come valutare qualità, efficienza, affidabilità e impatto ambientale dei prodotti fotovoltaici.

Bisol, produttore europeo di moduli FV, con i suoi prodotti punta a soddisfare tutte queste esigenze.

Recentemente la società slovena – con gli uffici di rappresentanza in Belgio, Francia, Italia, Dubai e Regno Unito – ha lanciato una nuova serie di moduli M10, realizzati con la tecnologia delle celle half-cut dotate di 10 busbar a filo sottile (thin wire), che consente un’efficienza più elevata, una riduzione degli hot spot (che si sviluppano quando una cella della stringa ha corrente molto più bassa delle altre) e minori perdite per ombreggiamento.

Un numero maggiore di busbar facilita la distribuzione locale delle correnti e riduce la resistenza elettrica interna, consentendo una maggiore potenza a parità di superficie. La sezione circolare dei fili sottili a superficie riflettente aumenta l’assorbimento della luce, mentre la riduzione della distanza tra le celle migliora l’efficienza.

Un ulteriore vantaggio legato alla riduzione dei costi di trasporto e dell’impatto sull’ambiente è rappresentato dalla cornice da 30 mm a sezione rinforzata dei moduli Bisol. Nonostante sia più sottile, garantisce la medesima resistenza e stabilità richieste dallo standard IEC.

Oggi con l’implementazione degli standard ESG, la sostenibilità sta diventando un “must”, indipendentemente dal prodotto.

Poiché il consumo di energia per il processo di produzione dei moduli Bisol è fornito da fonti a zero emissioni, l’impronta di carbonio per ogni modulo solare Bisol è estramente bassa. Con oltre 70 centrali solari di proprietà dell’azienda, Bisol produce 10 volte più elettricità di quella che utilizza per la produzione di moduli fotovoltaici.

Moduli fotovoltaici che si integrano con il carattere storico dell’edificio

Ottenere l’autorizzazione a installare un impianto fotovoltaico su edifici storici o vincolati non è così semplice.

Per facilitare questo processo, Bisol ha deciso di puntare sull’integrazione architettonica, progettando il moduli Bisol Spectrum, dotati di vetro e cornice colorati, ideati per sposarsi perfettamente col carattere storico dell’edificio e che, più in generale, possono persino perfezionare i tratti architettonici di edifici di varie tipologie e stili.

Un percorso lungo 13 anni

Nel 2010, quando Bisol ha aperto il suo ufficio a Bologna, l’Italia era tra i più grandi mercati fotovoltaici al mondo. All’epoca c’erano molti “attori” sul mercato nazionale, ma pochi sono sopravvissuti alla fine del Conto Energia.

Bisol è uno dei produttori europei che ce l’ha fatta, intercettando le esigenze del mercato, offrendo prodotti di qualità superiore fabbricati nell’Ue e fornendo una buona assistenza ai clienti.

Nel percorso di Bisol ci sono anche partner importanti, come Marchiol, uno dei maggiori fornitori di materiale per installazioni elettriche europei, che ha iniziato la collaborazione con l’azienda nel 2011.

“Bisol ha dimostrato di essere un partner serio, affidabile, disponibile e flessibile, con grande rispetto per le esigenze del mercato. Oggi è uno dei nostri principali partner nella divisione fotovoltaica perché realizza prodotti eccellenti accompagnati da servizi di alto livello forniti da persone competenti e qualificate”, ha detto il responsabile del settore fotovoltaico di Marchiol, Emanuele Marcon. 

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