Lazio, il neopresidente Rocca pronto a “blindare” il paesaggio contro le rinnovabili

CATEGORIE:

L'annuncio in una conferenza stampa con il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che vorrebbe vietare eolico e fotovoltaico lungo i cammini turistico-culturali.

ADV
image_pdfimage_print

“La Regione Lazio emanerà nei prossimi giorni le linee guida che bloccheranno la realizzazione di nuovi impianti nel Viterbese, zone meravigliose deturpate e sfregiate”.

Lo ha annunciato giovedì il neo presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, nel corso di una conferenza stampa al ministero della Cultura tenuta assieme al sottosegretario Vittorio Sgarbi, con il quale ha annunciato un “Patto per la bellezza della Regione Lazio”.

Una conferenza sulle, o meglio, contro le rinnovabili, dove, oltre agli annunci del nuovo presidente di regione, si sono sentite  nuove  uscite di Sgarbi, che, oltre a rilanciare le solite accuse su presunti legami tra mafia e settore eolico, vorrebbe addirittura vietare che dai “cammini” turistici-culturali si possano scorgere parchi eolici o fotovoltaici.

Rocca è stato eletto alla presidenza del Lazio per il Centrodestra a marzo, dopo una lunga carriera nella dirigenza della Croce Rossa e nella sanità regionale, seguita alla militanza di giovanile nel Fonte della Gioventù e nell’Msi.

Sulle fonti rinnovabili alla conferenza ha precisato che la Regione “intende perseguire gli obiettivi al 2030, anzi guardiamo già al 2050, alla decarbonizzazione, importante per tutti. Questa non è una lotta contro la scienza, ma contro lo scempio della bellezza”, ma poi ha aggiunto che “di fatto abbiamo già raggiunto gli obiettivi del 2030, questo ci consente di fare una fotografia del territorio”.

In questo momento la provincia di Viterbo, “paga il prezzo più alto” con 69 impianti, vale a dire il 77 % degli impianti del Lazio, e 3599 ettari impegnati, ha osservato, fornendo i dati anche per le altre provincie: 14 impianti nella provincia di Roma con 258 ettari, 25 impianti a Latina e 647 ettari e 5 impianti a Frosinone e 60 ettari.

“Il quadro normativo attuale consente uno spazio di manovra limitato alle Regioni. Siamo in contatto con gli uffici, e ci auguriamo che quanto prima escano le linee guida per poter lavorare a un piano regolatore e individuare insieme le aree dove andare intervenire per soddisfare gli obiettivi che la Regione Lazio si è data e sul quale ho trovato una Regione già abbastanza avanti”, ha aggiunto.

L’obiettivo – secondo il Governatore – è essere “la prima regione con piano regolatore energetico che blindi il paesaggio e la bellezza”, un piano per predisporre il quale, è emerso dall’incontro, il Lazio si sta avvalendo anche di tecnici del Mic.

Venendo al ministero della Cultura, come dicevamo, non sono mancati duri colpi contro le rinnovabili da parte del sottosegretario Sgarbi.

Il critico d’arte prestato alla Tv e alla politica, come noto, manifesta un’idiosincrasia viscerale per pale eoliche e parchi fotovoltaici (si vedano le sconcertanti dichiarazioni rese a novembre, fresco di nomina al Mic).

All’incontro ha annunciato che chiederà “un approfondimento all’antimafia” sul legame tra eolico e criminalità organizzata che secondo lui sussisterebbe, mentre in un’intervista a margine non ha perso l’occasione per dimostrare ancora una volta la sua ignoranza in tema di rinnovabili, sostenendo ad esempio che il grande numero di parchi eolici in Puglia rispetto al Piemonte dipenderebbe “dalla diversa forza della criminalità pugliese” a confronto di quella piemontese o che si fanno impianti FV a terra invece di farli su tetti “per non pagare le tasse sui capannoni”.

Ha poi parlato del disegno di legge per la promozione dei cammini come itinerari culturali presentato dal presidente della commissione Cultura del Senato, Roberto Marti, della Lega: il sottosegretario Mic si sta battendo affinché nella legge si vieti di inserire lungo i percorsi e nella vista dei percorsi turbine eoliche o impianti fotovoltaici.

Eppure, impianti idroelettrici, eolici e solari possono diventare tappe di percorsi di trekking da fare in bici o a piedi, tanto che per alcune amministrazioni comunali e associazioni locali possono diventare un modo per contribuire a valorizzare il proprio territorio (vedi Camminare tra gli impianti a fonti rinnovabili, escursioni tra turismo e scoperta delle tecnologie). Quando si dice che la bellezza è negli occhi di chi guarda!

ADV
×