La domanda elettrica nel “lockdown” scende del 18%. Le rinnovabili salgono al 42%

Le nostre elaborazioni su dati Terna dall'11 marzo, inizio del lockdown, al 23 aprile. Nelle ultime due settimane leggera ripresa dei consumi elettrici nel Nord Italia. Giù termoelettrico ed eolico.

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Riprendiamo ad analizzare l’andamento dei consumi elettrici in Italia dell’intero periodo dell’emergenza Covid-19 (qui i dati riportati lo scorso 11 aprile), fino alla giornata del 23 aprile.

Nel periodo, per così dire, “pasquale”, dall’11 al 23 aprile, la discesa della domanda registrata nelle settimane precedenti non solo si è arrestata ma possiamo affermare che abbia invertito il suo trend.

Infatti, in questo periodo di 13 giorni del 2020, assimilabile agli stessi giorni del 2019 (quando Pasqua e Pasquetta caddero il 21 e 22 aprile), la domanda nazionale è diminuita del 17,4% rispetto ad un anno prima. Nelle settimane scorse avevamo invece assistito a cali che andavano dal 20-23%.

Anche nel Nord Italia, la richiesta elettrica in questo periodo (11-23 aprile) sembra riprendere leggermente: diminuisce del 20% sullo stesso periodo del 2019. Il dato dimostrerebbe che alcune attività economiche sono riprese nelle aree più produttive del paese, visto che nelle scorse settimane la percentuale di decremento, rispetto agli stessi giorni del 2019, era molto maggiore e si attestava quasi a -28%.

Tuttavia, va rilevato che i consumi elettrici italiani per l’intero periodo considerato dell’emergenza, cioè dall’11 marzo a ieri, 23 aprile, restano molto bassi in confronto al 2019: -18%.

Ricordiamo che le nostre elaborazioni, basate sui dati di Terna, partono dall’11 marzo 2020 poiché proprio dal giorno successivo si è iniziato a registrare un brusco calo della domanda elettrica in concomitanza con le prime forti restrizioni di molte attività economiche del paese.

In questo lasso di tempo di 44 giorni (11 marzo-23 aprile) sia per il 2020 che per il 2019, ci sono gli stessi giorni festivi e feriali; pertanto il dato tra le due annate è abbastanza equiparabile (va però considerato che martedì 23 aprile 2019 molte attività erano rallentate per via del “ponte” con la giornata del 25 aprile).

La domanda elettrica dall’11 marzo al 23 aprile 2020

Come detto, in questi 44 giorni di parziale lockdown del paese la domanda elettrica è diminuita del 18% sullo stesso periodo dell’anno scorso: circa 30,3 TWh contro quasi 37 TWh, con una richiesta inferiore di oltre 6,6 TWh.

Per tutta l’area Nord (Val d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli ed Emilia-Romagna), il divario con i consumi elettrici del 2019 continua ad essere maggiore rispetto al dato nazionale: 16,4 TWh contro 21,1 TWh, cioè 4,7 TWh in meno consumati con un divario di -22,2%.

Dopo 44 giorni dall’inizio della nostra analisi vediamo che ancora il 70% del calo della domanda nazionale è nel Nord. Ma, come detto, il dato dei consumi elettrici del Nord Italia sta lentamente invertendo la rotta.

Generazione termoelettrica e rinnovabile (dall’11 marzo al 23 aprile)

La generazione termoelettrica, dopo aver scorporato la voce della produzione da termoelettrico dalla produzione di bioenergie e dall’autoconsumo, nell’intero periodo risulta in calo del 28,5% sullo stesso periodo 2019.

In 44 giorni l’apporto del termoelettrico è sceso di circa 4,8 TWh, una cifra pressoché identica alla minor richiesta elettrica del nord del paese.

Se invece includiamo anche l’autoconsumo da termoelettrico, la diminuzione percentuale della produzione elettrica da fonti fossili è stimabile al 24,5%.

Nello periodo di tempo considerato la generazione da fonti rinnovabili elettriche cresce dello 0,6% sul 2019 (circa 78 GWh in più), mentre nelle scorse 4-5 settimane registravamo un gap negativo con il 2019.

Non si modifica però di molto quel netto calo riscontrabile nella generazione da eolico: -34,1%, con quasi 956 GWh in meno rispetto al periodo 11 marzo-23 aprile 2019. Sembra chiaro che questo dato, insieme a quello del termoelettrico, richiederà un’ulteriore e più attenta riflessione.

La produzione da fotovoltaico, al contrario, in questo lasso di tempo di emergenza Covid-19 aumenta del 9,5% rispetto allo stesso periodo 2019 (+313 GWh). Eolico e FV nell’intero periodo danno al sistema elettrico circa 642 GWh in meno rispetto a quanto fornito nel 2019.

In aumento del 20,5% rispetto al 2019 è la produzione da idroelettrico: 754 GWh in più, che compensano ampiamente la perdita della generazione da eolico.

Cresce del 2% la geotermia e diminuisce del 2,2% la generazione elettrica da biomasse.

In questo periodo di “lockdown”, la nuova quota di copertura del fabbisogno elettrico delle fonti rinnovabili rispetto ad un anno fa cresce ancora rispetto alle scorse settimane: è pari al 41,9% contro il 34,2% dello stesso periodo 2019.

In termini di produzione elettrica nazionale il contributo delle energie rinnovabili è del 45,8% contro il 38,8% del 2019.

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