Iva sul pellet: un emendamento al DL Rilancio per estendere il reverse charge

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L'On. Rissella Muroni (LeU) presenta l’emendamento che introduce il meccanismo reverse charge sull'Iva anche sulla compravendita del pellet. Un provvedimento da tempo chiesto dagli operatori del comparto italiano del pellet.

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La deputata di LeU, Rossella Muroni ha presentato un emendamento (119.038) al Decreto Rilancio con cui si propone di estendere il meccanismo del reverse charge nella compravendita di pellet di legno per  correggere il progressivo aumento dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale dell’IVA sul pellet che si è avuto dopo il 2015, quando la Legge di bilancio ha portato l’IVA sul pellet dal 10 al 22%.

Il reverse charge sull’IVA è una modalità di applicazione dell’imposta sul valore aggiunto che consente di traslare l’onere impositivo dall’acquirente al venditore. Nel concreto si tratta dell’emissione dell’autofattura, in modo tale che sia il destinatario a corrispondere l’IVA all’Erario anziché il fornitore.

Un’iniziativa bene accolta da AIEL (Associazione italiana energie agroforestali), che da tempo aveva avviato un confronto sul tema con le istituzioni.

Nella sua nota, AIEl spiega che l’Italia è diventata uno dei Paesi europei con la più alta aliquota su questo combustibile, ma le maggiori entrate che avrebbero dovuto generarsi grazie all’aumento dell’IVA sul pellet non si sono di fatto mai realizzate, intaccando invece il livello di legalità di un mercato tradizionalmente “povero” e caratterizzato da limitati margini economici per gli operatori.

Il fenomeno ha un impatto negativo sull’intero mercato del pellet, il cui andamento risulta distorto dalla competizione sleale di aziende che, eludendo l’IVA, possono pagare di più i produttori e rivendere i prodotti di importazione a prezzi più concorrenziali.

“In un mercato nazionale caratterizzato da un consumo complessivo annuo di oltre 3 milioni di tonnellate, di cui almeno 2,6 milioni di tonnellate di provenienza estera, si stima che fra le 750.000 e 1 milone di tonnellate siano commercializzate senza il versamento dell’imposta sul valore aggiunto, per un valore economico annuo stimabile fra i 38 e 50 milioni di euro, a cui si aggiunge un ulteriore mancato gettito di tassazione indiretta che è ipotizzabile ritenere altrettanto ampio”, afferma AIEL.

Estendendo il meccanismo del reverse charge (o inversione contabile, che come detto, sposta il carico tributario IVA dal venditore all’acquirente) anche ai prodotti di pellet di legno, tutti gli operatori della filiera saranno in grado di tornare ad un regime di leale concorrenza, garantendo un recupero di gettito importante per l’erario, di fatto a costo zero.

“Il nostro emendamento recepisce le istanze della filiera legno-energia di una necessaria e ineludibile lotta all’evasione fiscale e al contrasto delle frodi – ha spiegato l’On. Muroni – salvaguardando allo stesso tempo gli operatori del settore che sono danneggiati dai fenomeni elusivi”.

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