Quali sono le tendenze e le prospettive per il fotovoltaico italiano, per quanto riguarda soprattutto gli impianti residenziali e la loro possibile integrazione con le soluzioni di accumulo?
Il fotovoltaico in generale mostra un rinnovato dinamismo, stando ai dati più recenti diffusi da Anie Rinnovabili, che parlano di circa +30 MW aggiunti ogni mese in Italia da gennaio a marzo 2018, 89 MW cumulativi nel periodo considerato (+6% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso).
In particolare, si legge nelle statistiche, i sistemi di tipo residenziale, fino a 20 kW, rappresentano oltre metà (58%) del nuovo installato in termini di potenza complessiva.
E continua ad aumentare il numero degli impianti appartenenti alle classi di potenza inferiore: difatti, sono poco meno di diecimila quelli fino a 6 kW che sono stati connessi nel nostro paese nel primo trimestre 2018, per un totale di quasi 38 MW di capacità.
Contando poi anche le classi 6-10 kW e 10-20 kW, dobbiamo sommare altri 1.128 impianti per quasi 14 MW di capacità aggiuntiva.
Intanto, le registrazioni sul portale Gaudì di Terna evidenziano che nei primi dieci mesi del 2017, il 10-11% dei nuovi impianti fotovoltaici realizzati in Italia possiede una batteria.
Così, da 8-10.000 sistemi di accumulo residenziali installati complessivamente nel 2017 nel nostro paese si dovrebbe passare a circa 18.000 nel 2019, secondo le previsioni di alcuni analisti (vedi QualEnergia.it), con un’attenzione crescente alle opportunità economiche e tecnologiche che, con ogni probabilità, si apriranno grazie alle reti intelligenti digitali (smart grid) e ai servizi del mercato di dispacciamento.
Il mercato italiano dello storage residenziale è già il secondo a livello europeo dietro alla Germania, tanto da aver attirato i grandi marchi internazionali del settore, con un’offerta di prodotti sempre più ampia, innovativa e dai prezzi concorrenziali.
I dispositivi di storage, ricordiamo in breve, consentono di aumentare sensibilmente l’utilizzo dell’autoproduzione energetica degli impianti fotovoltaici, perché l’utente può consumare quando serve tutta l’elettricità prodotta con i pannelli FV, senza doverla cedere alla rete di distribuzione attraverso il meccanismo dello scambio sul posto.
Quindi, chi sta pensando di realizzare un impianto fotovoltaico con accumulo integrato, deve valutare una serie di configurazioni tecniche in continuo aggiornamento.
Ricordando, peraltro, che la legge italiana prevede che in tutti gli edifici residenziali nuovi e in quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, si debbano coprire determinate percentuali dei consumi energetici con le fonti rinnovabili, tra cui il fotovoltaico (vedi QualEnergia.it).
Un sistema avanzato e “tuttofare”
Sono questi gli “ingredienti” normativi e tecnologici che hanno portato sonnen, azienda tedesca leader nei sistemi per l’accumulo energetico residenziale, a presentare all’ultima fiera Intersolar di Monaco la sonnenBatterie hybrid 9.53 (scheda tecnica allegata in basso), pensata per affiancare la sonnenBatterie eco 9.43 nella gamma di soluzioni per la casa ed essere installata in combinazione con nuovi impianti FV.
Tra le particolarità della nuova arrivata in casa sonnen, infatti, c’è l’inverter fotovoltaico integrato di tipo ibrido, così definito perché in grado di gestire in un solo dispositivo tutte le funzioni svolte in precedenza dall’inverter esterno (per i moduli fotovoltaici) e da quello interno alla batteria.
Questa soluzione, quindi, consente di ridurre il costo complessivo dell’investimento, perché è necessario montare un componente in meno (l’inverter fotovoltaico) ed è più facile e veloce l’installazione dei diversi elementi, oltre che più semplice ed economica la successiva manutenzione.
Finora, spiega a QualEnergia.it Vincenzo Ferreri, country manager per l’Italia di sonnen, “avevamo un prodotto destinato principalmente all’integrazione con impianti fotovoltaici esistenti, la sonnenBatterie eco 9.43 con l’accumulo sul lato AC, collegato in corrente alternata, mentre la sonnenBatterie 9.53 ibrida è stata concepita per gli impianti nuovi, con un unico inverter integrato, connesso sul lato DC”.
L’obiettivo, chiarisce poi Ferreri, “è conquistare una fetta di mercato molto competitiva, che punta alle migliori proposte in termini di qualità e affidabilità, anche perché, in caso di guasti o anomalie, gli installatori possono fare riferimento a un unico interlocutore, sonnen, che vanta più di 30 centri di assistenza tecnica sul territorio nazionale”.
I suoi punti di forza
Tra i vari punti di forza della nuova batteria, oltre alla possibilità di espandere il modulo-base di 2,5 kWh fino a 15 kWh in qualsiasi momento, secondo le esigenze dei singoli clienti, c’è la composizione chimica al litio-ferro-fosfato, che la rende più sicura e duratura, con una garanzia di vita utile di 10.000 cicli completi di carica/scarica.
La sonnenBatterie 9.53 è un sistema all-in-one, “tutto in uno”, pronto e veloce da installare, completo di tutti gli elementi elettronici che permettono non solo di monitorare e gestire i consumi energetici dell’abitazione, ma anche di prevedere la futura connessione con una smart grid.
In caso di blackout, inoltre, la batteria può garantire 2,5 kW di potenza e funzionare solamente “a isola”, staccandosi dalla rete e fornendo l’elettricità prodotta in quel momento dai pannelli fotovoltaici o accumulata in precedenza.
Infine, chi deciderà di installare il nuovo prodotto, potrà aderire alla sonnenCommunity (vedi anche QualEnergia.it), la comunità energetica che consente di diventare quasi autonomi dai fornitori tradizionali di energia, anche se, a differenza della Germania, in Italia la formula con cui si partecipa alla comunità è ancora provvisoria, perché la normativa del nostro paese non permette la condivisione dell’elettricità autoprodotta da diversi utenti domestici.
La scheda tecnica della nuova sonnenBatterie Hybrid 9.53 (pdf)
Articolo realizzato dalla redazione di QualEnergia.it nell’ambito di un accordo commerciale con sonnen