L’Italia, da ormai 5 anni, ha superato il target 2020 sulle rinnovabili, ma la quota è sostanzialmente stabile per cui bisogna assolutamente accelerare se vogliamo raggiungere gli obiettivi 2030 fissati nel Piano nazionale energia e clima.
Anche perché le Fer ormai richiedono sempre meno aiuti e il peso in bolletta degli incentivi è sceso di quasi un miliardo nell’ultimo anno e il calo continuerà.
Questo il messaggio fondamentale che emerge dal Rapporto Attività 2018 del Gestore dei Servizi Energetici, presentato questa mattina a Roma, presso la sede del GSE, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo economico, Davide Crippa.
Il nostro paese, mostra il documento, ha raggiunto nel 2018, il 18,1% del fabbisogno energetico totale da rinnovabili e il 34,4% di consumi di energia elettrica sono coperti da Fer.
Le attività portate avanti dal Gestore dei Servizi Energetici hanno consentito nel 2018 di risparmiare 45 milioni di tonnellate di CO2 e quasi 117 milioni di barili equivalenti di petrolio e attivare investimenti nel settore green per circa 2,6 miliardi di euro.
Inoltre, le iniziative supportate dal GSE hanno impiegato 45.000 occupati a tempo pieno.
Nello scorso anno, i 54,4 GW (1 GW in più rispetto al 2017) di potenza istallata, per oltre 800.000 impianti, hanno generato 114,7 TWh di energia elettrica, incrementando così la produzione da fonti rinnovabili in Italia di 11 TWh rispetto al 2017, principalmente grazie all’idroelettrico.
I costi sostenuti dal GSE per l’incentivazione e il ritiro dell’energia elettrica sono stati di 13,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 14,2 miliardi di euro del 2017, per via del termine del periodo incentivante di impianti ex-CV (certificati verdi) e CIP6, oltre che per una minor produzione fotovoltaica. Inoltre, ritirando e collocando sul mercato elettrico 30,6 TWh, nel 2018 il GSE ha realizzato un ricavo di 1,8 miliardi di euro, circa 100 milioni in più del 2017.
Dunque il netto degli incentivi in bolletta è stato nel 2018 di 11,6 miliardi di euro. Si tratta di un abbattimento della componente Asos (ex componete A3 della bolletta elettrica) di quasi un miliardo di euro rispetto ai 12,5 miliardi del 2017.
Complessivamente nel 2018 le attività del GSE hanno consentito di destinare alla promozione della sostenibilità circa 15,4 miliardi di euro, di cui 11,6 miliardi per l’incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, 1,7 miliardi ascrivibili all’efficienza energetica e alle rinnovabili termiche, 600 milioni relativi ai biocarburanti e 1,4 miliardi riconducibili ai proventi derivanti dall’ETS (Emission Trading Scheme).
“I numeri del Rapporto Attività 2018 sottolineano l’importanza dell’azione del GSE a sostegno e nella promozione della sostenibilità ambientale in Italia”, ha commentato l’Amministratore Delegato del GSE, Roberto Moneta, aggiungendo che “per raggiungere gli obiettivi al 2030 sarà importante avere il contributo di tutti. Il GSE è ora impegnato a garantire alle Amministrazioni pubbliche e agli operatori il pieno supporto e l’assistenza all’accesso ai meccanismi incentivanti, al fine di rendere possibile la transizione energetica già in atto”.
Francesco Vetrò, Presidente del GSE, nel sottolineare la rilevanza delle attività svolte dal GSE nel corso dell’ultimo anno, ricorda che “il GSE, nello svolgimento del suo ruolo istituzionale, mette a disposizione anche del sistema produttivo il proprio patrimonio di conoscenze, competenze e dati, al fine di rendere più evidenti le opportunità di investimento nell’ambito delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati dal PNIEC. Un dialogo aperto e un coinvolgimento attento di tutti gli attori del settore energetico”, ha concluso Vetrò, “sono fondamentali affinché il GSE possa assolvere al ruolo di propulsore per lo sviluppo sostenibile del Paese, fornendo un essenziale apporto collaborativo ai decisori pubblici e alle istituzioni al fine della definizione e della attuazione di politiche mirate alla riuscita del processo di transizione energetica”.
Il GSE, nel 2018 – si è spiegato durante la presentazione – ha fornito supporto tecnico alla Cabina di regia per l’efficienza energetica ai fini dell’accesso al Programma di riqualificazione energetica della Pubblica Amministrazione centrale (PREPAC). Anche grazie alla consulenza attiva del GSE sono state presentate 100 proposte progettuali per una spesa totale di oltre 177 milioni di euro. Il GSE ha supportato oltre 1.500 Comuni italiani nell’individuazione di ambiti d’investimento orientati a una crescita ecocompatibile e alla riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Sottoscrivendo diversi protocolli d’intesa con grandi città (Milano e Roma in primis) e Regioni, è stato ampliato il perimetro delle attività di supporto del GSE alle pubbliche amministrazioni.
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