Ieri, giovedì 19 maggio 2023, i prezzi del gas fossile sul mercato europeo sono tornati per la prima volta a quella che era la normalità antecedente gli stravolgimenti degli ultimi due anni.
I valori al TTF, il mercato di riferimento di Amsterdam, sono infatti scesi sotto ai 30 €/MWh, il prezzo più basso da giugno 2021, chiudendo a 29,975 €/MWh (si veda la nostra pagina con i principali indicatori dei prezzi dell’energia).
Dalla fine di marzo, il prezzo del TTF è sceso per sei settimane consecutive, riducendosi di quasi il 27%. Già da fine aprile i prezzi sul TTF sono stabilmente sotto ai 40 €/MWh, da confrontarsi con il picco di 340 €/MWh raggiunti l’estate scorsa, dopo che la Russia ha tagliato le esportazioni di gas verso l’Europa.
Questo calo dei prezzi è dovuto in primis al livello record a cui si sono riempiti gli stoccaggi (pagando il gas ben più caro): oggi siamo a quasi il 65% della capacità dei depositi, quasi un quinto al di sopra della media quinquennale precedente, secondo Gas Infrastructure Europe.
Altro fattore decisivo è che non c’è stata la concorrenza che si temeva per la domanda di gas naturale liquefatto dall’Asia.
A contribuire al riempimento degli stoccaggi, è stato anche il calo della domanda europea, scesa a 330 bcm nel 2022, a fronte dei 380 bcm del 2021, grazie a clima mite, risparmi, efficienza energetica e rinnovabili.
In Italia, nel 2022 la riduzione dei consumi di gas è stata del 9,8% rispetto al 2021; tra settembre 2022 e febbraio 2023, la domanda è scesa del 20% rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti.
Il calo dei prezzi sulla borsa del gas ora dovrebbe riflettersi sulla spesa dei consumatori: sarà trasmesso in automatico come media mensile sulla componente energia della bolletta, anche se la riduzione di questa sarà in parte compensata dalla fine dello sconto UG2, da aprile, e dal ritorno degli oneri di sistema, dal terzo trimestre.
E per i prossimi mesi? In questo momento – spiega a QualEnergia.it l’analista di Mbs Consulting/Ref-E Simona Soci – ci sono fondamentali rilassati, c’è abbondanza di energia. L’estate a nostro avviso vede basso rischio di rialzo dei prezzi. Il tema è sempre di capire quando torna la domanda dall’Asia e cosa succede quando arriverà l’inverno”.