Nel futuro dei trasporti aerei c’è spazio per i dirigibili elettrici?

Intanto il gruppo Air Nostrum, che controlla diverse linee aeree, ha prenotato 20 Airlander 10 alla società inglese Hybrid Air Vehicles. Cosa sono, come funzionano e quali sono le loro prospettive green.

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Nel futuro dell’aviazione green ci saranno anche i dirigibili elettrici?

Può sembrare una possibilità piuttosto lontana, ma tra qualche anno, potremmo sederci a bordo di aeromobili di questo tipo, ad esempio per volare da Malta alla Sicilia o verso altre località del Mediterraneo.

C’è qualcuno già pronto a scommettere su questa opzione.

È notizia di questi giorni che Air Nostrum Group – gruppo spagnolo che comprende diverse società dei trasporti aerei e ferroviari, tra cui la compagnia che gestisce i voli regionali di Iberia – ha raddoppiato da dieci a venti il numero di Airlander 10 prenotati alla società inglese Hybrid Air Vehicles.

Si tratta di particolari dirigibili capaci di trasportare fino a 100 persone, il primo dei quali dovrebbe entrare in attività entro cinque anni, secondo il comunicato diffuso dall’azienda.

Questi velivoli saranno impiegati da Air Nostrum per espandere la sua rete di collegamenti dalla Spagna verso il bacino mediterraneo, inclusa Malta (dove il gruppo già opera con Mel Air).

Tra le possibili rotte coperte dai dirigibili, si parla, come detto, di Malta-Sicilia, oltre a Malta-Gozo e altre possibili destinazioni in Italia, Libia e Tunisia.

Air Nostrum partecipa anche al programma per sviluppare l’Airlander 50, un dirigibile in grado di trasportare fino a 50 tonnellate di carichi in sei container più 48 passeggeri.

La configurazione attuale dell’Airlander 10 prevede quattro motori diesel, che consentono di ridurre fino al 75% le emissioni di CO2, rispetto a un velivolo tradizionale comparabile.

Ciò grazie alla maggiore efficienza complessiva del velivolo cosiddetto “ibrido”, poiché combina la portanza dell’elio con la portanza aerodinamica e la spinta vettoriale.

Il prototipo dell’Airlander 10 ha completato con successo diversi voli di test, si legge sul sito web dell’azienda, dove si precisa che “ci stiamo preparando per il lancio del nostro programma di produzione e certificazione di tipo” (i passi necessari a produrre il velivolo su scala commerciale).

Il dirigibile ha una velocità massima di 130 kmh e per decollare e atterrare ha bisogno di uno spazio pianeggiante con un diametro di circa 600 metri.

Intanto l’innovazione tecnologica guarda sempre di più all’elettrico.

Dal 2027 l’azienda punta ad avere un primo modello con propulsori ibridi, che permetteranno di tagliare fino al 90% le emissioni. Mentre nel 2030 dovrebbe arrivare il primo dirigibile full-electric, con quattro motori a zero emissioni e quindi totalmente “puliti”.

Nella sua variante ibrida, l’aeromobile avrebbe un’autonomia di circa 750 km con emissioni di CO2 pari a 9 grammi/km per passeggero.

Ad esempio, sul percorso Liverpool-Belfast di circa 271 km, il velivolo avrebbe un’impronta ambientale di circa 4,75 kg/CO2 per passeggero, contro 67,75 kg/CO2 di un aereo tradizionale sulla stessa tratta. Per questo viaggio, si stima una durata di circa 5 ore e venti minuti, inclusi i tempi per il check-in alla partenza.

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