In Francia inverno a rischio per altre difficoltà impreviste del nucleare

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Pesano i ritardi nelle manutenzioni programmate agli impianti. La nota del regolatore francese Rte.

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La Francia anche nei prossimi mesi dovrà fare i conti con una minore disponibilità dei suoi reattori nucleari e qualche rischio in più per la sicurezza del sistema elettrico nazionale, in particolare per il mese di gennaio 2023.

È quanto emerge dalle ultime analisi del regolatore francese Rte (Réseau de Transport d’Électricité), in merito alla stagione invernale 2022-2023.

In particolare, evidenzia una nota (link in basso), a gennaio è prevista una disponibilità di circa 40 GW di nucleare, rispetto ai 45 GW stimati nelle analisi pubblicate a settembre.

In questo momento, 25 reattori su 56 sono fermi – la capacità in funzione ammonta così a circa 32 GW – e difficilmente  si potranno superare 40 GW operativi a inizio gennaio del prossimo anno, a causa dei ritardi accumulati nel ripristino del parco di generazione.

Tali ritardi, si spiega, sono dovuti alle recenti agitazioni sindacali e al prolungarsi delle manutenzioni programmate agli impianti; la causa quindi non è legata ai controlli e alle riparazioni delle corrosioni riscontrate nei mesi scorsi in alcuni reattori.

Per quanto riguarda le prospettive di adeguatezza del sistema elettrico, RTE evidenzia che (traduzione nostra con neretti) “nel cuore dell’inverno, le riduzioni di consumo, specialmente nel settore industriale, non possono compensare il calo prevedibile della produzione nucleare”, pertanto “il rischio di ricorrere al sistema EcoWatt (e in particolare il segnale di allerta rossa) appare alto a gennaio, ma dipenderà in gran parte dalle condizioni climatiche e dal possibile arrivo di una ondata di freddo anche moderata”.

Il sistema EcoWatt serve ad allertare i consumatori delle misure per ridurre la domanda energetica, in caso di necessità per evitare blackout.

Invece il rischio per il sistema elettrico è considerato basso per novembre e medio per dicembre.

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