Fotovoltaico, auto elettrica, storage: poche “luci verdi” nel mix energetico

Il progresso delle fonti rinnovabili rimane troppo lento nella maggior parte dei casi, evidenzia la IEA nel suo nuovo monitoraggio delle tecnologie nel mondo.

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C’è qualche progresso, ma limitato, nell’evoluzione “pulita” del mix energetico mondiale riportata dalla IEA nella sua analisi annuale, Tracking Clean Energy Progress (TCEP, qui tutti i dati online).

Lo studio monitora lo status di una quarantina di tecnologie che dovrebbero consentire di ridurre le emissioni inquinanti, in linea con gli accordi internazionali sul clima e con lo scenario SDS di sviluppo sostenibile (Sustainable Development), definito dall’Agenzia internazionale dell’energia.

Un anno fa erano soltanto quattro le tecnologie che avevano meritato il semaforo verde della IEA, essendo considerate “on track”, sulla strada giusta per contribuire a limitare il surriscaldamento globale nei valori fissati a Parigi nel 2015 (+1,5/2 gradi rispetto all’età preindustriale).

Il numero è salito a sette: fotovoltaico, bioenergie, auto elettrica, accumulo di energia, trasporti ferroviari, illuminazione, reti e centri elaborazione dati.

Ma le rinnovabili nel complesso si sono fermate al bollino giallo, “more efforts needed”, serve più impegno, perché nel 2018 la nuova potenza complessivamente installata nelle fonti pulite, ben lontana dall’aver accelerato come avrebbe dovuto, è rimasta sostanzialmente piatta rispetto ai dodici mesi precedenti, come rimarcava la stessa IEA qualche settimana fa.

Difatti, evidenziano le proiezioni del TCEP, il tasso di crescita annuale delle risorse rinnovabili dovrebbe essere molto più rapido e consistente in tutti i settori, compreso l’idroelettrico, l’eolico a terra/offshore, la geotermia, mentre le uniche fonti che lo scorso anno sono riuscite a mantenere la traiettoria dello scenario SDS al 2030 sono il fotovoltaico e le bioenergie.

Il fotovoltaico, in particolare, ha registrato un +31% di generazione elettrica sul 2017.

L’accumulo energetico è un altro segmento che secondo l’Agenzia internazionale dell’energia vale il semaforo verde, grazie al raddoppio del mercato nel 2018 e alle ottime prospettive per i prossimi anni.

Più in dettaglio, le installazioni di energy storage, escluso il pompaggio idroelettrico, hanno superato 3 GW in tutto il mondo (circa 1,5 GW nel 2017) tra impianti residenziali/commerciali behind-the-meter e impianti di maggiori dimensioni al servizio della rete, considerando tutte le soluzioni (le batterie al litio sono ampiamente al primo posto).

Anche l’auto elettrica in virtù delle vendite globali registrate lo scorso anno, è stata nuovamente promossa dalla IEA.

Restano però delle incognite: in questa fase è più facile segnare veri e propri boom, poiché si parte da numeri piccolissimi, ma il mercato continuerà a impennarsi con cifre simili?

Nel 2018, ricordiamo brevemente, si sono vendute un paio di milioni di vetture 100% elettriche/ibride plug-in, portando il totale a poco più di 5 milioni, con la stima di arrivare a 56 milioni entro il 2040 secondo le ultime rilevazioni di Bloomberg New Energy Finance.

Non va dimenticato, infine, che il monitoraggio della IEA include tecnologie, come la cattura della CO2 e il nucleare, che invece restano escluse da molti studi sul futuro dell’energia con il 100% di rinnovabili, come abbiamo spiegato di recente in questo articolo.

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