Considerando che i primi impianti fotovoltaici sono stati installati nei primi anni del 2000, e tenendo conto di una durata operativa media di 30 anni l’uno, il settore si sta preparando per affrontare su larga scala la sfida della gestione della dismissione dei pannelli.
Se sottovalutata, l’impatto ambientale della tecnologia solare potrebbe danneggiare seriamente non solo l’ambiente, ma anche la reputazione dell’intera industria, rischiando di far perdere fiducia a cittadini e istituzioni in quella che è la principale fonte rinnovabile attualmente disponibile.
Nel 2023 nell’Unione europea sono stati installati impianti per 55 GW: il Vecchio Continente ora ha una potenza complessiva di 263 GW, ma anche una flotta di pannelli particolarmente vecchia. Per questo motivo SolarPower Europe (SPE), la principale associazione del settore solare fotovoltaico europeo, che riunisce oltre 300 organizzazioni, ha stilato una serie di linee guida per la gestione del “fine vita” dei pannelli solari, riunite nel report “End-of-Life Management” (link in basso), pubblicato martedì 23 gennaio.
Queste indicazioni forniscono una panoramica completa su come gestire i componenti chiave di un impianto fotovoltaico una volta che questi hanno raggiunto la fine del loro ciclo di funzionamento, compreso il decommissioning e la loro eventuale sostituzione. In particolare il documento presenta raccomandazioni su come valutare il potenziale per una “seconda vita” dell’impianto o per l’estensione della sua durata di funzionamento.
Il rapporto delinea inoltre la legislazione europea chiave che regola la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) relativa al fine vita dei componenti solari, inclusi gli inverter e i sistemi di accumulo.
La direttiva europea sul Waste Electrical and Electronic Equipment (WEEE) si basa sul principio della Extended Producer Responsibility, secondo il quale chiunque piazzi un prodotto nel mercato europeo è anche responsabile dell’organizzazione della sua raccolta e del suo trattamento una volta diventato rifiuto.
Gli oltre 30 esperti del Lifecycle Quality Workstream di SolarPower Europe che hanno contribuito a stilare il report stimano che nei prossimi 10-15 anni più della metà dei pannelli solari considerati “rifiuto” potranno essere riutilizzati perché sono ancora funzionali.
La sfida per l’intera industria è di importanza cruciale: si prevede che i rifiuti fotovoltaici rappresenteranno una parte sostanziale, compresa tra il 4% e il 14%, della capacità totale di produzione di energia elettrica entro il 2030 e potrebbero raggiungere i 60-80 milioni di tonnellate entro il 2050.
- Il report SPE (pdf)