Il Parlamento europeo punta a innalzare il traguardo di efficienza energetica al 2030 per contrastare gli aumenti dei prezzi del gas e ridurre le importazioni di combustibili fossili dalla Russia, con una proposta unitaria dei quattro maggiori gruppi politici (Popolari, Socialdemocratici, Renew Europe, Verdi).
Ieri, lunedì 11 luglio, questi partiti hanno concordato una serie di emendamenti per la revisione della Energy Efficiency Directive.
Il punto più importante, riporta la agenzia Euractiv, è la proposta di innalzare il target vincolante di efficienza al 14,5% al 2030, un punto percentuale e mezzo in più rispetto alle indicazioni del piano REPowerEU (obiettivo del 13% di efficienza al 2030), presentato a maggio dalla Commissione Ue.
Questo target del 14,5%, evidenziano i partiti, corrisponde a una riduzione del 40% dei consumi energetici finali e del 42,5% dei consumi energetici primari, rispetto alle proiezioni del 2007 sui consumi al 2030.
Altra novità è la proposta di innalzare ad almeno il 2% annuo la riduzione obbligatoria dei consumi energetici a carico delle amministrazioni pubbliche.
Ai singoli Stati membri è lasciata piena flessibilità nel decidere quali mix di misure adottare per raggiungere i nuovi obiettivi di efficienza, in base alle differenti circostanze nazionali.
Inoltre, ogni quattro anni le grandi aziende dovranno eseguire degli audit energetici, le cui raccomandazioni saranno vincolanti, si legge nella sintesi delle proposte riportata da Euractiv.
Grazie al consenso trasversale dei quattro principali gruppi politici, la direttiva modificata dovrebbe passare facilmente al voto della commissione Industria del Parlamento, previsto per domani, mercoledì 13 luglio.
A settembre poi si discuterà il testo in assemblea a Strasburgo; a meno che uno dei gruppi in Parlamento chieda una votazione in plenaria, spiega infine Euractiv, il fascicolo verrà inviato direttamente per i cosiddetti colloqui a tre con la Commissione e i 27 Stati membri nel Consiglio dei ministri Ue, per finalizzare la legislazione.
Ricordiamo intanto che a fine giugno il Consiglio Energia Ue ha definito la sua posizione su due pilastri del pacchetto europeo Fit for 55, quelli su efficienza energetica e fonti rinnovabili, stabilendo che le rinnovabili dovranno raggiungere il 40% del mix di energia complessivo al 2030 (il traguardo attuale è fissato al 32%) e fissando un traguardo di efficienza del 9%.
Ma questi obiettivi sono superati dal già citato REPowerEU dove si punta al 45% di rinnovabili e a un target di efficienza del 13%, mentre, come detto, la proposta del Parlamento in tema di efficienza ora supera lo stesso piano lanciato da Bruxelles due mesi fa.
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