Un nuovo report dell’Energy Efficiency Movement mostra come migliorare l’efficienza energetica nell’industria sia il modo più rapido ed efficace con cui un’azienda può abbattere i costi energetici e le emissioni di gas serra.
Energy Efficiency Movement è un forum globale di circa 200 organizzazioni che condividono idee, best practice e iniziative per creare un mondo più efficiente dal punto di vista energetico.
Il “Manuale dell’efficienza energetica nell’industria” appena pubblicato illustra 10 interventi che un’impresa può attuare per migliorare la propria efficienza energetica e ridurre i costi per l’energia
Il documento punta l’attenzione su soluzioni tecnologiche mature e largamente disponibili che offrono risultati e ROI rapidi e che possono essere adottate su larga scala.
L’industria è il maggior consumatore mondiale di elettricità, gas naturale e carbone, secondo la IEA, con una quota del 42% della domanda di elettricità, pari a oltre 34 exajoule di energia.
Le industrie siderurgica, chimica e petrolchimica sono i più grandi consumatori di energia nei cinque Paesi più energivori al mondo: Cina, Stati Uniti, India, Russia e Giappone. Questo consumo energetico porta con sé costi elevati nell’attuale contesto inflazionario. Inoltre, ha generato nove gigatonnellate di CO2, pari al 45% delle emissioni dirette totali dei settori di utilizzo finale nel 2021, secondo la IEA.
Le organizzazioni consultate per redigere il rapporto sono ABB, Alfa Laval, DHL Group, la IEA, Microsoft e l’ETH di Zurigo, l’istituto di tecnologia svizzero.
Le raccomandazioni degli intervistati spaziano dagli audit energetici al corretto dimensionamento dei macchinari industriali, che spesso sono troppo potenti per il compito che devono svolgere, con conseguente spreco di energia.
Spostare i dati da server locali al cloud potrebbe aiutare a risparmiare circa il 90% dell’energia consumata dai sistemi IT.
Accelerare la transizione dai combustibili fossili con l’elettrificazione delle flotte industriali, sostituire le caldaie a gas con pompe di calore o fare una corretta manutenzione degli scambiatori di calore sono altre misure di efficientamento.
Altri interventi riguardano l’installazione di sensori e il monitoraggio digitale dell’energia in tempo reale per individuare la presenza delle cosiddette “apparecchiature fantasma”, che consumano potenza anche quando sono in standby, a differenza dei “digital twins” che consentono di simulare interventi di efficientamento senza interrompere la produzione.
Anche l’utilizzo di soluzioni per la gestione degli edifici (BMS) per controllare e ottimizzare impianti elettrici, illuminazione, tapparelle e climatizzazione (HVAC) consente di risparmiare energia nei siti industriali.
Le raccomandazioni comprendono anche l’installazione di azionamenti a velocità variabile, che può migliorare l’efficienza di un sistema con motore elettrico fino al 30%, producendo benefici immediati a livello di costi ed emissioni.
Se gli oltre 300 milioni di sistemi industriali guidati da motori elettrici attualmente in funzione venissero sostituiti da apparecchiature ottimizzate ad alta efficienza, il consumo mondiale di elettricità potrebbe essere ridotto del 10%.
“Oggi esistono soluzioni per l’efficienza energetica che possono aiutare l’industria a contrastare il cambiamento climatico e ridurre i costi energetici, senza compromettere le prestazioni e la produttività,” sottolinea Tarak Mehta, presidente della business area Motion di ABB.
“Grazie ai recenti progressi tecnologici nell’ambito dell’efficienza energetica, il potenziale di miglioramento nell’industria è significativo e subito realizzabile. Quindi, invece di spegnere le luci e fermare la produzione per risparmiare, questo nuovo rapporto illustra misure concrete che i responsabili delle aziende possono adottare per ridurre il consumo di energia e le bollette, mantenendo le attività operative invariate”, dice Mehta.
Questo nuovo report fa seguito a “The Energy Efficiency Investment Survey”, ricerca commissionata da ABB e condotta su quasi 3mila imprese in 13 Paesi, tra cui figura anche l’Italia.
Secondo la ricecra il 54% delle aziende sta già investendo in soluzioni di efficienza energetica e il 40% otterrà miglioramenti entro la fine dell’anno.
Le realtà produttive italiane viaggiano nella stessa direzione: il 39% dei manager intervistati ha annunciato più efficienza energetica entro il 2022 e quasi tutti (97%) hanno investito o investiranno in questo senso. Ma soprattutto, il 47% di loro si è dato un obiettivo ambizioso: raggiungere il Net Zero entro cinque anni. quindi con un ampio anticipo rispetto ai crono-programmi internazionali.