La doppia sfida dell’eolico europeo: accelerare rispettando l’ambiente

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Un breve rapporto del WWF sottolinea la necessità di aumentare rapidamente le installazioni eoliche al 2030, applicando però anche precisi criteri ambientali, come la tutela della biodiversità e degli ecosistemi.

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L’eolico europeo è in linea con i nuovi obiettivi della direttiva Ue sulle energie rinnovabili?

Sulla carta sì, ma il rischio di non arrivarci è alto, perché rimangono diversi ostacoli sul percorso, in primis la lentezza delle autorizzazioni. Ostacoli che potrebbero essere rimossi dal pacchetto di misure per l’eolico, annunciato dalla Commissione von der Leyen e il cui arrivo è previsto entro il mese di ottobre.

Un altro rischio è perdere di vista i requisiti ambientali dei progetti, nella corsa verso le nuove installazioni. Gli Stati membri, infatti, devono triplicare il ritmo delle installazioni annuali, passando da 16 GW nel 2022 a 44 GW nel 2030. Inoltre, solo 10 Paesi Ue hanno piani compatibili con lo scenario di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C come stabilito dall’Accordo di Parigi nel 2015.

Si deve accelerare, sottolinea il rapporto del WWF “Blowing in the Wind” (link in basso), che analizza lo stato di avanzamento del settore eolico in Europa, ma questa accelerazione deve essere fatta rispettando determinati criteri ambientali, afferma l’associazione ecologista, in modo da coniugare lo sviluppo degli impianti con la tutela degli ecosistemi marini e terrestri.

Le proiezioni degli Stati membri, si legge nel documento, sono sostanzialmente in linea con il nuovo target della direttiva sulle energie rinnovabili (RED 3), pari al 42,5% di rinnovabili nel consumo finale di energia nel 2030. 

“La domanda è se saranno in grado di raggiungerlo e anzi di superarlo, perché l’obiettivo del 42,5% dell’Ue è ben al di sotto di quanto necessario per limitare il riscaldamento climatico a un grado e mezzo”, afferma Arnaud Van Dooren, responsabile delle politiche climatiche ed energetiche presso l’Ufficio per le politiche europee del WWF.

“Se vogliamo espandere rapidamente l’energia eolica riducendo al minimo l’impatto sulle comunità e sulla natura, allora è necessaria una pianificazione tempestiva ed efficace che consideri in parallelo clima, natura e obiettivi sociali”, ha aggiunto.

Secondo l’associazione ambientalista, gli Stati membri dovranno superare sfide significative, dalla necessità di ottenere il sostegno pubblico locale all’espansione delle infrastrutture di rete, fino all’accelerazione dei processi di autorizzazione, in particolare aumentando la capacità amministrativa delle autorità competenti.

Un punto importante per il WWF è che la crescita dell’eolico non avvenga a scapito della tutela ambientale.

Tra le raccomandazioni, infatti, troviamo ad esempio quella di prevedere criteri “non di prezzo” nelle aste per nuovi progetti eolici, al fine di premiare le iniziative realizzate secondo precisi requisiti ambientali e anche sociali, come la tutela della biodiversità marina e terrestre, la protezione degli ecosistemi e l’accettazione dei progetti da parte delle comunità locali.

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