In Italia non decollano gli impianti da fonti rinnovabili: sono 1,35 milioni (60 GW di potenza complessiva), appena 1.351 MW installati nel 2021. Cala il contributo complessivo portato al sistema elettrico italiano: 115,7 TWh (solo +1,58% rispetto al 2020).
Con questi numeri rischiamo di raggiungere l’obiettivo di 70 GW al 2030 tra 124 anni (vedi nel grafico di seguito l’andamento delle installazioni annue, paragonate alle installazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi).
A segnalarlo è Legambiente, tra le righe nel nuovo rapporto “Comunità Rinnovabili” (link in basso), che dal 2006 racconta non solo lo sviluppo dal basso delle diverse fonti rinnovabili in Italia, ma anche quanto di “buono” si muove nei territori.
E un esempio virtuoso riguarda la crescita delle Comunità Energetiche: 100 mappate negli ultimi tre anni, ben 59 le nuove censite tra giugno 2021 e maggio 2022.
Quello dell’associazione ambientalista è il ritratto di un‘Italia a due facce, che vede da un lato un notevole fermento da parte di amministrazioni pubbliche, imprese e territori che si muovono in tante direzioni diverse per realizzare impianti da fonti rinnovabili, dai piccoli impianti domestici alle comunità energetiche fino ai grandi impianti industriali, e dall’altro un numero ancora troppo esiguo di installazioni.
Alcuni dati del rapporto
Come anticipato in Italia, secondo il dossier, sono presenti almeno 1.350.000 milioni di impianti da fonti rinnovabili, distribuiti in tutti i Comuni italiani per una potenza complessiva di 60,8 GW, di cui appena 1,35 GW installata nel 2021 tra idroelettrico, eolico e fotovoltaico.
In termini di produzione, il contributo complessivo delle fonti rinnovabili al sistema elettrico italiano nel 2021 è stato di 115,7 TWh, con un incremento di appena 1,6% circa rispetto al 2020 (vedi anche QualEnergia.it).
Un trend decisamente al di sotto di quelli che dovrebbero essere gli obiettivi annuali – spiega Legambiente – causato dalla pandemia, ma soprattutto dal sistema farraginoso di rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione dei progetti.
Numeri in crescita, invece, per le nuove opportunità di autoproduzione e scambio di energia attraverso le Comunità Energetiche da fonti rinnovabili: sono 100 quelle registrate da Legambiente in queste ultime tre edizioni del Rapporto, tra realtà effettivamente operative (35), in progetto (41) o che muovono i primi passi verso la loro costituzione (24). Tutte raccolte nella mappa presente sul sito comunirinnovabili.it e realizzata in collaborazione con Esri Italia e ActionGis.
Tra queste, 59 sono nuove e censite tra giugno 2021 e maggio 2022, e vedono il coinvolgimento di centinaia di famiglie, decine di Comuni e imprese, di cui 39 sono Comunità Energetiche Rinnovabili e 20 configurazioni di Autoconsumo Collettivo.
Anche in questa edizione accanto all’analisi quantitativa ci sono alcune storie virtuose dai territori, dai grandi ai piccoli impianti, fino alle comunità energetiche rinnovabili.
Storie dal basso spinte da imprese, Comuni e gruppi di cittadini che stanno lentamente cambiando il sistema energetico. Soluzioni di welfare strutturale in grado di combattere le emergenze di questo momento storico dovute alla crisi climatica, il caro bollette e ai conflitti internazionali.
In successivi articoli avremo modo di illustrare anche esperienze tra le più significative raccolte nel documento.
Di seguito il video della presentazione del rapporto: