Credito d’imposta per lo storage, come funziona (ri)spiegato dalle Entrate

Domande dal primo marzo 2023 per le batterie abbinate al fotovoltaico (o ad altre Fer), installate entro fine 2022.

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Dal primo marzo 2023 si potranno presentare le domande per avere il nuovo sgravio fiscale sulle batterie abbinate a impianti alimentati a rinnovabili, cioè il tax credit previsto dalla legge di bilancio 2022, che vale per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2022 e la cui entità sarà definita in base al numero di richieste che arriveranno.

Un’occasione per ricordare come funziona questo incentivo viene dall’Agenzia delle entrate, che in una risposta sul suo organo ufficiale Fisco Oggi ha ricordato i riferimenti normativi della detrazione.

La spiegazione delle Entrate

Il credito d’imposta per sistemi di accumulo integrati, si ricorda, è stato introdotto dall’articolo 1, comma 812, della legge n. 234/2021 (cioè la legge di bilancio dello scorso anno). Esso può essere usufruito, nel limite massimo complessivo di 3 milioni di euro, dalle persone fisiche che dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 sostengono spese per l’installazione di questi sistemi in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.

Il ministro dell’economia e delle finanze ha definito le modalità attuative per accedere al beneficio con il decreto del 6 maggio 2022, prevedendo la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate di apposita istanza per richiederlo. Il credito è utilizzabile, in diminuzione delle imposte dovute, nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale sono state sostenute le spese agevolabili. L’eventuale ammontare del credito non utilizzato potrà essere usufruito nei periodi di imposta successivi.

I termini di presentazione dell’istanza, l’approvazione del modello e il contenuto dello stesso sono stati definiti, invece, con il provvedimento dell’Agenzia delle entrate dell’11 ottobre 2022 (documenti in basso).

In particolare, la domanda deve essere presentata telematicamente, direttamente dal contribuente oppure avvalendosi di un soggetto incaricato della trasmissione delle dichiarazioni, mediante il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate. L’istanza va trasmessa a partire dal 1° marzo 2023 e fino al 30 marzo 2023.

In base al rapporto tra le risorse previste (3 milioni di euro) e l’ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle istanze presentate, l’Agenzia delle entrate comunicherà con apposito provvedimento (entro 10 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande) la percentuale del credito d’imposta spettante a ciascun soggetto.

Il confronto con la detrazione al 50%

Al momento – aggiungiamo noi – l’incentivo più utilizzato per installare batterie abbinate a FV residenziale è la detrazione fiscale al 50% del Bonus Casa, ripartita in 10 anni, prevista dall’art. 16-bis del Tuir: quando ha senso preferire il nuovo bonus?

Rispetto alla detrazione al 50%, il nuovo tax credit può essere usato da un maggior numero di soggetti: sono, infatti, compresi ad esempio gli imprenditori individuali, invece totalmente esclusi dalla detrazione dell’art. 16-bis del Tuir. Inoltre, a differenza della detrazione al 50%, si applica anche ai sistemi di accumulo installati su edifici diversi da quelli residenziali.

Altro vantaggio del nuovo incentivo è che si utilizza già nella dichiarazione dei redditi in cui si è sostenuta la spesa come “detrazione di imposta”, in una sola rata, potendo riportare a nuovo gli importi non utilizzati in presenza di carenza di base imponibile. Cioè il credito non usato nell’anno non si perde come avviene, invece, per la detrazione al 50%, che come noto spalma il rimborso su 10 anni.

Il punto debole del nuovo tax credit è l’entità dello sgravio, non ancora definita: la si conoscerà solo dopo che si sarà diviso lo stanziamento di 3 milioni per il totale delle richieste, ma è molto probabile che lo sgravio sia inferiore al 50% della spesa.

 

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