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Cosa c’è nel piano Biden su energia e clima da 2 trilioni di dollari

Mix elettrico decarbonizzato al 2035, forte impulso a mobilità elettrica e riqualificazione degli edifici. Le misure in sintesi.

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Il candidato democratico alle presidenziali Usa di novembre, Joe Biden (candidato presunto, è bene precisare: dovrà essere nominato ufficialmente alla convention democratica del 17-20 agosto) ha presentato il suo super-piano per l’energia pulita e il clima.

Il piano prevede investimenti per 2 trilioni di dollari (2.000 miliardi di $) e raccoglie parecchie delle raccomandazioni appena stilate dalla Biden-Sanders Unity Task Force, il gruppo di esperti che ha provato a fare una sintesi tra il Green New Deal proposto da Sanders e le idee più conservative e prudenti di Biden.

In sostanza, la sinistra americana ha cercato nel documento della Task Force una linea comune per puntare alla vittoria su Trump alle prossime elezioni.

Con l’esigenza di muoversi su un confine molto esile tra la volontà di strizzare l’occhio agli elettori della sinistra più radicale e più “verde” – quella di Sanders – e la necessità di mantenere la fiducia e l’attenzione degli elettori democratici più tradizionali.

Insomma nel piano c’è tanto ma senza esagerare in certe direzioni; ad esempio, continua a mancare un esplicito bando contro nuove attività di fracking, cioè l’estrazione di gas e petrolio dagli scisti con tecniche molto invasive e dannose per l’ambiente (la “spaccatura” delle rocce).

Né si parla, nel piano, di politiche di carbon pricing con cui tassare le emissioni di anidride carbonica.

E per realizzare un mix elettrico a zero emissioni entro il 2035, sarà definito uno standard neutrale dal punto di vista tecnologico per le utility e gli operatori di rete (EECES: Energy Efficiency and Clean Electricity Standard), che quindi lascia campo aperto non solo alle rinnovabili, ma anche al nucleare e, almeno sulla carta, ai combustibili fossili, gas e carbone, se gli impianti saranno equipaggiati con sistemi per catturare le emissioni di CO2 (CCS: Carbon Capture and Storage).

Difatti, reattori nucleari avanzati e CCS, sono tra le tecnologie che secondo il piano dovrebbero aiutare gli Stati Uniti a raggiungere il 100% di energia pulita; è prevista anche la creazione di una nuova agenzia dedicata alle attività di ricerca e sviluppo in questi e altri settori, ARPA-C, cioè Advanced Research Projects Agency on Climate.

Tra le tante misure annunciate nel nuovo piano da Biden, in buona parte riprese dal documento della Task Force, ricordiamo ad esempio: il programma per la riqualificazione energetica di 4 milioni di edifici (con la priorità a scuole, ospedali e immobili pubblici); l’installazione di almeno 500.000 punti di ricarica per veicoli elettrici; il potenziamento dei trasporti pubblici e delle ferrovie; la creazione di un milione di nuovi posti di lavoro nell’industria Usa dell’auto, con particolare attenzione alla filiera dell’elettrico.

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