Svincolare gli investimenti green dal calcolo del rapporto deficit pil”, il nuovo ministro dello Sviluppo economico Stefano Pautanelli oggi ha portato al Consiglio Energia europeo la proposta dell’esecutivo italiano (vedi video sotto).
Se ha ribadito la centralità delle tematiche ambientali e del “green new deal” nel programma del nuovo governo, Patuanelli ha però usato parole a dir poco conservative su un possibile maggiore impegno del nostro Paese.
L’Italia, ha sottolineato infatti, è uno degli Stati membri “i cui obiettivi sono stati ritenuti adeguati” a raggiungere i target europei al 2030.
Riferendosi al PNIEC, il Piano nazionale su energia e clima, ha spiegato che il nostro Paese “intende proseguire nella direzione tracciata, accelerando le fasi attuative”, senza pensare dunque, aggiungiamo noi, che la traiettoria del Piano è assolutamente incoerente con l’impegno assunto ieri dall’Italia al summit Onu sul clima, di arrivare a emissioni zero nel 2050.
Anzi, Patuanelli ha auspicato davanti al Consiglio di “evitare che l’intensificazione dello sforzo collettivo preveda un aggravio per Paesi come Italia che hanno già previsto sforzi sufficienti o superiori agli obiettivi stessi”.
Meglio, secondo il ministro italiano, “rivolgere l’attenzione a quei Paesi che hanno discrepanze maggiori e spazi di azione più ampi”.
Un ulteriore sforzo italiano sull’efficienza energetica, ha sottolineato, “comporterebbe costi marginali molto alti, con ripercussioni sulla competitività delle imprese”