Come tagliare il 66% del gas russo con rinnovabili ed efficienza entro il 2025

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Per sostituire le importazioni da Mosca non serve costruire nuove infrastrutture fossili né usare di più il carbone.

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Il grosso delle importazioni europee di gas russo può essere tagliato con le rinnovabili e con misure di efficienza energetica in pochi anni, senza alcuna necessità di realizzare nuove infrastrutture per i combustibili fossili e senza aumentare il ricorso al carbone o al nucleare.

Lo spiega un documento congiunto pubblicato da alcuni think tank sui cambiamenti climatici e la transizione energetica, tra cui E3G ed Ember, focalizzato su come i Paesi Ue potrebbero fare a meno di tutto il gas oggi acquistato dalla Russia entro il 2025.

Come riassume il grafico seguente, tratto dal briefing intitolato “Eu can stop russian gas imports by 2025”, rinnovabili ed efficienza potrebbero sostituire il 66% del gas proveniente da Mosca, per un totale di 101 miliardi di metri cubi/anno.

Sarebbe necessario attuare in pieno il pacchetto Fit for 55 su energia e clima al 2030, oltre ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie pulite in tutti i settori, puntando su una crescente elelttrificazione dei consumi energetici finali, grazie anche alla massiccia diffusione delle pompe di calore.

Poi 51 miliardi di metri cubi di gas potrebbero essere importati da fornitori diversi dalla Russia, utilizzando maggiormente impianti e infrastrutture esistenti.

Il prossimo grafico riassume i consumi europei di gas nel 2020.

Il totale è 400 miliardi di metri cubi, di cui il 38% (152 mld di mc) forniti dalla Russia, principalmente via tubo.

Nella classifica dei consumi finali di gas per usi energetici, al primo posto ci sono gli edifici, con il 35% del totale, seguiti dalla generazione elettrica e termica (31%) e dalle industrie (23%).

Secondo gli autori del documento, il traguardo di 533 GW di potenza totale eolica e fotovoltaica installata a livello Ue al 2025, previsto dal Fit for 55, potrebbe essere aumentato di 158 GW, arrivando così a 691 GW, comportando una riduzione di ulteriori 31 miliardi di mc di gas russo.

Non mancano alcune critiche al piano REPowerEU presentato da Bruxelles la settimana scorsa.

In particolare, il nuovo piano Ue prevede solo 80 GW addizionali di eolico e solare rispetto al Fit for 55 e li associa alla produzione di idrogeno verde.

Tuttavia, affermano i think tank, gli utilizzi di idrogeno green dovrebbero essere circoscritti ai settori dove non ci sono alternative alla diretta elettrificazione dei consumi, come certe industrie pesanti ed energivore (acciaio, carta) e lo storage di lunga durata.

Inoltre, è possibile raggiungere la necessaria diminuzione della domanda di gas fossile senza rallentare il declino del carbone, con vantaggi sia per il clima che per la sicurezza energetica, poiché la Ue importa grandi quantità di carbone proprio dalla Russia.

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