Come l’Europa può ridurre di un terzo il consumo di petrolio nei trasporti al 2030

Serve un mix di misure a breve e medio-lungo termine: stop ai tagli delle accise sui carburanti, più efficienza, diffusione dei veicoli elettrici. Le raccomandazioni di Transport & Environment.

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Si può ridurre di circa un terzo il consumo petrolifero nei trasporti in Europa, entro il 2030, per un totale di circa 115 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), più di quanto oggi si importa complessivamente dalla Russia.

Lo sostiene Transport & Environment (TE), organizzazione indipendente specializzata nelle analisi sul settore dei trasporti, in un recente briefing intitolato “How Europe can cut a third of its oil demand by 2030″ (link in basso).

Ricordiamo che la Ue ha deciso a fine maggio un embargo parziale al petrolio russo, con lo stop alle importazioni di greggio e prodotti petroliferi via nave entro la fine del 2022 e un’eccezione temporanea per il petrolio fornito via tubo, in modo da assecondare le richieste di Paesi, Ungheria in testa, che hanno una dipendenza molto forte dalle importazioni da Mosca.

Il punto però è che i Paesi europei dovrebbero evitare di sostituire semplicemente il petrolio acquistato dalla Russia con petrolio di altri fornitori, spiega TE; dovrebbero, invece, puntare su un mix di misure a breve e a medio-lungo termine per diminuire i consumi di oro nero.

Quali sono queste misure?

La più importante nel breve termine, si legge nel documento, è eliminare le riduzioni alle accise sui carburanti (ricordiamo che in Italia il decreto Aiuti bis ha prorogato fino al 20 settembre i tagli fiscali su benzina, diesel, gpl e metano).

Ridurre le accise in modo generalizzato, infatti, secondo TE è una politica sbagliata perché favorisce soprattutto le persone benestanti e stimola ulteriormente la domanda di prodotti petroliferi.

Sarebbe più conveniente e utile, al contrario, prevedere aiuti diretti alle famiglie e alle imprese in difficoltà.

Le altre iniziative suggerite sono:

  • ridurre i voli aerei per motivi di lavoro;
  • aumentare il lavoro da casa, potenziare i trasporti pubblici e quelli condivisi, incentivare gli spostamenti a piedi e in bicicletta;
  • abbassare i limiti di velocità, soprattutto per i camion.

Guardando poi al medio-lungo termine, TE raccomanda innanzitutto di accelerare la diffusione dei veicoli elettrici, puntando in modo particolare sulle flotte di aziende pubbliche e private.

Ad esempio, le flotte con più di venti veicoli dovrebbero essere al 50% elettriche entro il 2025 e al 100% a zero emissioni entro il 2030.

Poi TE suggerisce di fissare nuovi obiettivi di efficienza per le navi a livello Ue, al fine di ridurre i consumi di carburante grazie a una serie di miglioramenti tecnologici. Infine, bisogna rendere più efficienti i trasporti merci su gomma, ad esempio riducendo il più possibile i viaggi non a pieno carico.

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