Climatizzatori e condizionatori: una guida per sceglierli e usarli risparmiando

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Casa, negozio o ufficio: i consigli di Aicarr per raffrescarsi senza pagare bollette astronomiche.

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Con l’ondata di calore di questi giorni, climatizzatori, condizionatori, ventilatori e altre tecnologie per il raffrescamento tornano protagonisti sulle nostre pagine.

Ieri abbiamo parlato di raffrescamento evaporativo, nei giorni precedenti abbiamo fatto una rassegna delle tecnologie alternative per stare al fresco, abbiamo spiegato come fare se si vuole montare una pompa di calore ma non si può installare il motore esterno e abbiamo ricordato gli incentivi in vigore nel 2019.

Oggi riproponiamo i consigli di AiCARR (Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione) sul corretto impiego degli impianti di climatizzazione, con alcuni consigli generali e altri specifici per determinati settori (documento completo allegato in basso).

Indicazioni generali

  1. Operare sistematicamente la manutenzione dell’impianto per individuare ed eliminare eventuali malfunzionamenti poco evidenti e sostituire i filtri. L’efficienza energetica dell’impianto di condizionamento e la salute di chi lo utilizza dipendono fortemente dalla manutenzione delle macchine e dalla pulizia dei filtri, che svolgono la funzione di purificare l’aria in ingresso negli ambienti interni (vedi QualEnergia.it. Condizionatori, piccola guida a una corretta manutenzione).

  1. Gli interventi di manutenzione vanno affidati a personale qualificato e certificato, secondo quanto previsto dalla legge, in grado di verificare che non ci siano perdite di gas refrigerante, che la macchina esterna e le unità interne funzionino correttamente. A questo proposito, AiCARR ricorda che il libretto d’impianto dev’essere compilato dal tecnico che esegue i controlli periodici e la manutenzione e conservato dall’utente. L’utente e il tecnico possono essere soggetti a sanzioni, in caso di mancata conservazione del libretto o di una sua errata compilazione.

  1. Sostituire gli impianti obsoleti con impianti più efficienti, facendo attenzione alle caratteristiche tecniche delle macchine e senza farsi attrarre dai prezzi bassi, spesso dovuti al fatto che sul mercato si trovano ancora macchine di vecchia concezione a bassa efficienza (rimanenze di magazzino) e che usano fluidi refrigeranti ormai fuori legge.

  1. Nella scelta di una macchina nuova è importante:

  • Consultare l’etichetta energetica, che deve accompagnare tutti i condizionatori di potenza fino a 12 kW e che permette di distinguere i prodotti dal punto di vista dei consumi, partendo dalla classe A+++, che caratterizza l’eccellenza, fino alla classe D, attribuita ai prodotti che consumano di più. Sull’etichetta sono anche riportati i valori di due indici che rappresentano l’efficienza energetica: il SEER (Efficienza Energetica Stagionale) e lo SCOP (Coefficiente di Prestazione Stagionale). Più questi valori sono elevati, migliori sono le prestazioni energetiche.

  • Preferire un sistema fisso tipo split o multi split rispetto a un sistema portatile o fisso senza unità esterna; tra i sistemi fissi preferire quelli dotati di inverter, apparato che permette la modulazione della potenza assorbita dal compressore in base all’effettiva richiesta di raffrescamento, con conseguente risparmio energetico rispetto ai più basilari sistemi on/off.

  • Scegliere la potenza corretta rispetto alle esigenze, ricordando che in media sono necessari 35 watt per ogni metro cubo di volume netto dell’ambiente per il raffrescamento ambientale.

  • Fare attenzione a scegliere macchine silenziose. Sull’etichetta energetica è riportato il livello di potenza sonora che secondo quanto suggerisce la norma deve essere pari a circa 32 dB(A) per la zona giorno e circa 26 dB(A) per quella notte.

  • Tra gli optional scegliere eventualmente quelli che comportano un aumento dell’efficienza energetica. La maggior parte dei climatizzatori di recente costruzione, ad esempio, prevede la possibilità di utilizzare un’applicazione per smartphone e tablet, permettendo di avere una maggiore flessibilità di gestione e di controllare i consumi anche quando si è fuori casa.

  • Scegliere un installatore qualificato e certificato, per non incorrere in sanzioni amministrative. Infatti, la legge stabilisce che chi installa apparecchi che funzionano con refrigeranti F-gas (i fluidi contenuti nei condizionatori) deve essere munito di un patentino, che si ottiene dopo avere sostenuto un apposito esame. È diritto e dovere dell’utente chiedere all’installatore di mostrare il patentino: in caso di irregolarità, le sanzioni economiche sono significative e riguardano non solo il tecnico ma anche il cliente.

Indicazioni per le residenze

  1. Mantenere la temperatura media dell’aria in ambiente a un valore non inferiore a 26 gradi, che è il valore minimo verificato per le condizioni di comfort estivo e comunque non inferiore a 24°C, che è il valore stabilito per legge. Temperature più basse comportano eccessi di consumi, quindi maggiore spesa e aumento dell’inquinamento dell’aria.

  2. Non tenere aperte le finestre quando l’impianto è in funzione.

  3. Durante la notte attivare la funzione “sleep” o “notturna”.

  4. Durante il giorno, se si è fuori casa e non ci sono specifiche necessità d’illuminazione naturale (presenza di piante ad esempio), chiudere gli elementi oscuranti esterni, se presenti, per ridurre il carico solare sul sistema.

Indicazioni per il terziario e le pubbliche amministrazioni

  1. Mantenere la temperatura in ambiente a un valore non inferiore a 26 gradi, che è il valore minimo verificato per le condizioni di comfort estivo e comunque non inferiore a 24°C, che è il valore stabilito per legge in riferimento alla media ponderata sui volumi dell’immobile. Ciò significa, ad esempio, che se in uno sgabuzzino si misurano temperature elevate può non essere un problema se queste vengono compensate negli altri ambienti dell’immobile e viceversa.

  2. Verificare che i terminali degli impianti di condizionamento in ambiente siano in piena efficienza (per esempio, che l’immissione dell’aria non sia limitata da ostacoli di ogni genere).

  3. Verificare il funzionamento del sistema di controllo e gestione dell’impianto.

  4. Favorire il nightcooling e tutte le tecniche di risparmio passivo.

  5. Utilizzare un set point per l’umidità relativa maggiore del 50% fino a 65%.

  6. Prevedere l’arresto automatico del sistema quando vengono aperte le finestre.

Indicazioni per i proprietari e gestori di negozi

  1. Mantenere la temperatura in ambiente a un valore non inferiore a 27°C, che è il valore minimo verificato per le condizioni di comfort estivo e comunque non inferiore a 24°C, che è il valore stabilito per legge in riferimento alla media ponderata sui volumi dell’immobile.

  2. Tenere le porte chiuse o prevedere dispositivi quali porte automatiche, porte a bussola o lame d’aria.

Indicazioni per i proprietari e gestori di strutture ricettive

  1. Se la struttura è un albergo, mantenere nelle camere il valore della temperatura a 26 gradi centigradi e comunque non inferiore a 24°C. Sarebbe importante, secondo AiCARR, limitare la possibilità da parte degli ospiti di modificare questo valore, spiegando i motivi per cui è opportuno così da responsabilizzarli, come si fa da tempo per il cambio biancheria in riferimento ai consumi idrici ed elettrici per il lavaggio.

  2. Se la struttura è un B&B o una casa vacanze, chiedere agli ospiti di mantenere nelle camere il valore della temperatura dell’aria a 26°C, specificando che quando sono fuori sarebbe opportuno tenere spento l’impianto.

  3. Se la struttura è un ristorante, evitare valori di temperatura sotto 26°C, che è la temperatura minima di comfort compatibile con il risparmio energetico in locali con questa destinazione d’uso.

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