Dal 15 al 30 novembre il Gse aprirà la prima sessione per “l’assolvimento dell’obbligo di annullamento” dei titoli di efficienza energetica (TEE) relativo all’anno 2024. I distributori di energia elettrica e gas soggetti alla procedura potranno presentare la richiesta tramite l’accesso alla sezione dedicata del “Portale Efficienza Energetica” del Gestore.
In questo modo sarà possibile comunicare il numero di TEE da annullare, al fine di compensare anche l’eventuale quota residua relativa agli anni 2023 e 2022.
Il contributo tariffario erogato in acconto sulla base di quanto previsto dalla delibera Arera 283/2024/R/efr è pari a:
- 248,99 €/TEE, valore corrispondente alla somma del contributo tariffario unitario e del corrispettivo addizionale unitario definiti per l’anno d’obbligo 2023, a valere per una quantità di titoli non superiore al 50% dell’obbligo assegnato a ciascun soggetto per il 2024;
- 240,00 €/TEE a valere per la quantità di titoli eccedente.
In questa sessione, precisa il Gse, non sarà possibile effettuare la richiesta di emissione o di riscatto di TEE.
Arriva la nuova banca dati
“Per continuare a fornire un supporto agli operatori nella presentazione delle richieste”, scrive il Gse, dal 12 novembre è disponibile una nuova sezione sul sito web del Gestore dedicata alla banca dati dei progetti ammessi al meccanismo dei certificati bianchi, sulla base di quanto previsto dall’art. 18, comma 1, lettera d), punto d) del D.M. 11 gennaio 2017 e s.m.i.
È possibile consultare informazioni, suddivisr per tipologia di intervento, relative a:
- essiccatori;
- forni di cottura;
- forni di pre-riscaldo;
- sistemi di ricompressione meccanica del vapore;
- impianti di produzione dell’aria compressa.
Per ciascun intervento sono riportati i dati statistici, il programma di misura con il dettaglio dei consumi specifici ante e post intervento, l’algoritmo di calcolo e la stima dei risparmi. La banca dati verrà prossimamente arricchita con ulteriori interventi. All’interno della sezione dedicata è inoltre possibile scaricare un documento informativo per ogni intervento.
Il futuro dei certificati bianchi
Dal prossimo anno i certificati bianchi, finora usati esclusivamente in ambito commerciale, potrebbero essere estesi al settore residenziale. Si tratta di un’ipotesi, allo studio del ministero dell’Economia, che sta lavorando a un progressivo ridimensionamento delle detrazioni nell’edilizia.
I bonus casa potrebbero quindi cambiare radicalmente, con i certificati bianchi che entrerebbero in gioco negli interventi di ristrutturazione che rendono le abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico.
Intanto il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) ha avviato a inizio mese (e con scadenza 20 novembre) una consultazione pubblica su alcune proposte di modifica del meccanismo dei TEE. La chiamata è rivolta principalmente a tutti i soggetti, pubblici e privati, destinatari in modo diretto e non degli obblighi nazionali di risparmio energetico.
Il Mase propone innanzitutto di rimuovere una delle ultime modifiche apportate al regime, l’introduzione dei certificati bianchi virtuali. Si legge nel documento:
“Posto che appare ormai superata la fase congiunturale che ha portato alla necessità di introduzione del cap e dei certificati bianchi virtuali, in quanto il mercato ha raggiunto una condizione di quasi equilibrio tra la domanda e l’offerta di certificati bianchi, si propone l’eliminazione di tali elementi o la loro eventuale sostituzione con strumenti alternativi, meno impattanti sulle dinamiche di mercato, qualora si ravveda l’esigenza di continuare a mantenere condizioni di flessibilità nella possibilità di conseguimento dell’obbligo minimo annuo da parte dei soggetti obbligati”.
Altre proposte di modifica riguardano l’aggiunta di nuovi interventi ammissibili, come ad esempio l’installazione di impianti solari termici e dei sistemi di free-cooling, oppure l’eliminazione delle schede di progetto a consuntivo, che “contrariamente allo scopo originario” hanno portato “un aggravio della documentazione da trasmettere e, di conseguenza, dei tempi di istruttoria”.