Camion a emissioni zero: in Europa in dieci anni devono aumentare di 100 volte

Il 98% dei veicoli commerciali in circolazione è alimentato a diesel. Con questi numeri non si raggiungeranno mai gli obiettivi di riduzione delle emissioni nel trasporto merci. Ecco allora cosa propone l'Associazione Europea dei Costruttori di Automobili.

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Sulle strade dell’Unione Europea ci sono 6,2 milioni di veicoli commerciali medi e pesanti, con un’età media di 13 anni. E il 98% di questi è alimentato a diesel e solo lo 0,04% è a emissioni zero.

I produttori di autocarri europei stimano che per raggiungere gli obiettivi di CO2 per i camion, entro i prossimi dieci anni, dovranno essere in funzione circa 200.000 autocarri a emissioni zero. In pratica bisognerà aumentare di 100 volte il numero dei veicoli pesanti a zero emissioni attualmente in circolazione in UE che sono appena 2.300.

Questi sono i dati che emergono dallo studio “Vehicles in use Europe” (allegato in fondo), elaborato dall’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA), rappresentante dei 15 maggiori produttori di automobili, furgoni, camion e autobus con sede in Europa.

Le proposte dell’Associazione

ACEA sostiene che la Commissione europea, nella sua strategia di mobilità pubblicata recentemente, abbia stabilito l’obiettivo di avere circa 80.000 camion a emissioni zero su strada entro il 2030, un numero molto al di sotto rispetto a quanto richiesto dal regolamento sulla CO2 (-30% di emissioni).

Eric-Mark Huitema, amministratore delegato di ACEA, ci ha tenuto a dire che “i produttori europei di autocarri si sono impegnati a portare sul mercato grandi veicoli commerciali a emissioni zero e, nei prossimi anni, aumenteranno rapidamente la loro gamma di offerte di veicoli a emissioni zero. Tuttavia, non possono fare da soli un cambiamento così radicale e senza precedenti”.

La proposta di ACEA per rendere più convenienti agli operatori del trasporto i camion a emissioni zero è considerare quanto prima i pedaggi stradali stimati sulla CO2 emessa dai veicoli, una tassazione energetica basata sul contenuto di carbonio e di energia dei combustibili utilizzati, un solido sistema di tariffazione delle emissioni di CO2 e, soprattutto, un’adeguata rete di infrastrutture di ricarica per il rifornimento dei veicoli pesanti.

Questa proposta si basa sulle informazioni raccolte dallo studio che fornisce una panoramica completa della flotta europea di autoveicoli dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, oltre a Norvegia, Svizzera e Regno Unito.

I dati principali dello studio

Il report mostra i dati relativi al numero di veicoli in uso (autovetture, veicoli commerciali leggeri, veicoli commerciali medi e pesanti e autobus) e analizza come si è sviluppata ogni flotta negli ultimi anni.

Vengono fornite anche statistiche per tipo di veicolo per ogni paese, come l’età media (oltre all’anno di prima immatricolazione) e la quota per ogni tipo di carburante.

Più in dettaglio sui veicoli commerciali (leggeri e medio/pesanti), lo studio di ACEA riporta diversi dati che proviamo a sintetizzare.

Numero veicoli in uso

Nell’UE circolano più di 28 milioni di furgoni (fino a 3,5 t); con 6 milioni di veicoli, la Francia ha la più grande flotta di furgoni, seguita da Italia (4,2 milioni), Spagna (3,8 milioni) e Germania (2,8 milioni).

Sono 6,2 milioni i veicoli commerciali medi e pesanti (oltre le 3,5 t): la Polonia, con quasi 1,2 milioni di camion, ha la flotta più grande, seguita dalla Germania (circa 1 milione) e dall’Italia (946.393 camion).

Età media dei veicoli

L’età media dei veicoli commerciali leggeri nell’UE è di 11,6 anni: la Spagna ha la flotta di furgoni più vecchia (13 anni), seguita dall’Italia (12,6 anni).

Per quanto riguarda i camion, si registra una vita media di 13 anni: i camion greci sono i più vecchi dell’UE con una età media di oltre 21 anni, mentre gli autocarri più recenti sono in Austria (6,4 anni).

Quota dei veicoli per tipo di alimentazione

I veicoli commerciali leggeri alimentati a diesel sono dominanti in tutti i paesi dell’UE (quasi il 90% della flotta di furgoni dell’UE) ad eccezione della Grecia; mentre solo lo 0,3% dei furgoni nell’UE è elettrico a batteria e lo 0,03% sono furgoni ibridi. I veicoli commerciali leggeri con alimentazione alternativa rappresentano l’1,6%.

Stesso discorso vale per i camion: il 97,8% di tutti i camion nell’UE funziona a diesel, mentre la benzina alimenta l’1,3% della flotta. Lo 0,04% dei camion sulle strade dell’UE sono elettrici, lo 0,01% sono camion ibridi, lo 0,6% sono alternativi.

Nell’immagine a cura di ACEA,  la quota in percentuale, dei tipi di veicoli (non solo commerciali) nell’Unione europea con alimentazione alternativa.

In merito ai trasporti merce su strada avevamo già scritto della necessità di puntare molto di più sull’uso di camion a zero emissioni, almeno nella logistica urbana e regionale (vedi “La ricarica più conveniente dei camion elettrici“); una strategia sempre più necessaria per ridurre le emissioni nel settore e accelerarne la sua decarbonizzazione.

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