Camion elettrici: ecco dove installare le infrastrutture di ricarica

Una mappa dell'Associazione Europea dei Produttori di Automobili indica ai governi e agli operatori delle infrastrutture, le aree di sosta per iniziare a installare le ricariche pubbliche per i camion elettrici. La mappa dei siti idonei anche per l'Italia.

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Quali sono i siti prioritari per iniziare a installare le stazioni di ricarica pubblica per veicoli pesanti in Europa?

Uno studio promosso dall’Associazione Europea dei Produttori di Automobili (ACEA),”Truck Stop Locations in Europe” (allegato in basso), risponde che si deve cominciare dai luoghi in cui i camion si fermano regolarmente già adesso, specificando anche quali sono i 337 siti prioritari italiani da attrezzare con punti ricarica per veicoli commerciali entro il 2027.

L’Associazione ha incaricato il Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research di mappare le aree in tutta Europa dove i conducenti dei camion fanno le loro fermate, e quali di questi sono utilizzati con più frequenza.

L’istituto di ricerca per un anno ha analizzato le coordinate GPS di circa 400mila camion in tutta Europa, durante la loro attività logistica, concentrandosi sulla durata delle soste nelle singole località.

Successivamente ha individuato i luoghi europei più frequentati durante le tratte a lungo raggio: rispetto al totale di quelli selezionati, i ricercatori hanno estratto il 10% dei siti con frequenza maggiore, quindi i più interessanti per installare le prime stazioni di ricarica pubbliche.

L’analisi ha rilevato che in Europa, durante il periodo di diagnosi, la metà dei camion considerati ha fatto ogni giorno fermate nelle aree selezionate dai ricercatori.

Per questo ACEA chiede ai governi nazionali di garantire che il 10% delle principali aree di sosta per camion all’interno dei loro paesi siano dotate di caricabatterie elettrici entro il 2027.

I primi risultati dello studio sono stati pubblicati lo scorso anno, ma sono stati aggiornati e organizzati di recente in cinque mappe regionali: Europa centrale, Europa settentrionale, Europa sudorientale, Europa meridionale ed Europa occidentale.

Le mappe interattive forniscono l’ubicazione esatta delle fermate dei camion più utilizzate (con un raggio di 200 m), differenziate per la loro vicinanza alle reti trans-europee di trasporto (TEN-T) e filtrate in base ai tempi di sosta dei mezzi: soste brevi (meno di un’ora) e soste lunghe (parcheggio notturno).

Secondo gli autori dello studio quest’ultimo fattore è utile per determinare le tipologie del sistema di ricarica da installare, come la potenza richiesta e il tempo necessario per effettuare una ricarica completa.

Vediamo la mappatura dei punti per il territorio italiano. Sono stati individuati 3.367 siti principali in cui vengono effettuate le fermate giornaliere dei camion (in tutta Europa sono 31.121).

Un altro dato è il numero delle fermate effettuate ogni giorno dai camion, che in Italia è pari a 10.688 (rispetto a 143.083 in tutta Europa). Di queste, 5.857 avvengono ogni giorno in località che richiedono colonnine di ricarica.

Sulla base delle informazioni raccolte, lo studio propone così che entro il 2027 almeno 337 siti siano dotati di ricariche pubbliche per i camion (su scala europea siamo a 3.126).

La lista completa delle postazioni di ricarica pubblica prioritarie di ACEA per l’Italia è disponibile sulla mappa interattiva (link).

In linea generale le fermate brevi dei camion sono concentrate nel nord dell’Italia e si trovano a meno di un chilometro dalla rete TEN-T ed è qui che, secondo l’Associazione europea, si dovranno installare sistemi di ricarica veloci.

Anche i punti più frequentati per le soste lunghe si concentrano nel nord Italia e coincidono spesso con le aree delle soste brevi. In questo caso le pause durano anche 8 ore, per cui ACEA consiglia di installare delle colonnine per la ricarica notturna.

Quando col tempo saranno in circolazione un numero ancora più elevato di camion elettrici, bisognerà attrezzare non solo il 10% delle aree più frequentate, ma in maniera graduale e prioritaria raggiungere la copertura dell’intero territorio nazionale.

Nel report gli autori specificano che questo studio è utile al governo e agli operatori delle infrastrutture per capire come distribuire le infrastrutture di ricarica da un punto di vista logistico, ma non è ancora esaustivo.

Sono necessarie infatti altre analisi per approfondire ulteriori aspetti; per esempio quali e quanti punti di ricarica dovrebbe avere ogni sito, oppure la tipologia di infrastruttura di ricarica elettrica per le auto già presente.

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